Mario Monti non vuole mollare e spegne le polemiche che si sono sollevate in questi giorni sulla durata del suo esecutivo. "Nei pochi mesi, intendo dire fino alla primavera 2013, che il governo ha ancora davanti ci vedrete spesso interagire tra il fronte italiano e quello europeo, speriamo con una serenità sempre maggiore", lo ha detto il presidente del Consiglio riferendo in Senato sulla spending review.
Poi passa a rivendicare il suo ruolo a livello europeo: "L’Italia si è imposta al vertice Ue di fine giugno per evitare che il documento del Consiglio non prevedesse soluzioni sul fronte della stabilizzazione dei mercati. L’obiettivo era rompere il circolo vizioso tra debito sovrano e rischio bancario, un tema posto con particolare forza dall’Italia in riunioni preparatorie".
"Ho detto che, pur essendo molto positivo come Governo italiano sul contenuto del patto per la crescita, non mi sarei sentito di dare adesione formale in un consesso che esige il consenso unanime ad un documento se non ci fosse stata una decisione sulle misure di stabilizzazione a breve termine dei mercati. Era un passaggio un pò ardito perché mentre il patto per la crescita era stato varato nella sostanza" le misure "di stabilizzazione dei mercati riguardavano solo le misure dell’Eurozona", il cui vertice era il giorno dopo.
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