Monti finge di alzare la voce con l'Ue: "Contributo italiano ingiustificato"

Dopo imposto sacrifici e austerity, il Prof finge di alzare la voce con la Merkel: "Contributo italiano ingiustificato"

Il premier Mario Monti ride con la cancelliera Angela Merkel
Il premier Mario Monti ride con la cancelliera Angela Merkel

Mario Monti vola a Berlino per farsi dettare l'agenda politica ed economica da Angela Merkel. Mentre in Italia lo scandalo sul Monte dei Paschi sta facendo tremare il Pd e sta mettendo in imbarazzo sia la Banca d'Italia sia il governo, il Professore incontra la cancelliera tedesca per chiedere che il sistema di bilancio comunitario dell'Unione europea diventi "pià trasparente ed equo".

Dopo aver accettato le politiche di austerity dettate dalla Germania e imposto per tredici mesi sacrifici agli italiani, Monti incontra la Merkel per un pranzo di lavoro. "In vista delle riunioni del Consiglio europeo, la consultazione tra Italia e Germania è stata intensa e di solito molto fruttuosa", ha sottolineato il Professore confidando che "sarà così anche in vista del prossimo sul futuro quadro finanziario dell’Unione europea". Ma, a detta del presidente del Consiglio, è essenziale a giudizio dell’Italia che "il quadro finanziario sia orientato a sostenere la crescita economica, l’occupazione e la coesione sociale in Europa". "Per l’Italia - ha proseguito Monti - è essenziale che il prossimo bilancio europeo sia adeguato alle condizioni dell’Unione e promuova crescita e solidarietà Per noi è importante che contributo italiano sia proporzionato ed equo rispetto a quello degli altri".

"Germania, Francia e Italia sono i principali contribuenti netti al bilancio dell’Unione ma ora per noi è importante che il contributo italiano sia proporzionato ed equo rispetto a quello degli altri contribuenti netti", ha sottolineato il premier italiano ricordando che, negli ultimi dieci anni, l’Italia è diventato un contribuente netto e ha pagato "più di quanto fosse giustificato" dal suo livelo di prosperità relativa, al punto di essere nel 2011 il primo contribuente netto al bilancio dell’Unione. "Questo non è giustificato", ha commentato il Professore secondo cui occorre una riforma del sistema di rimborsi e sconti. "Il sistema deve diventare più trasparente ed equo.

Sono problemi complessi che coinvolgono importanti interessi sia dell’Unione europea sia nazionali", ha insistito il premier uscente dicendosi fiducioso del fatto che, ancora una volta, sia possibile "trovare punti di equilibrio che consentano alla costruzione europea di continuare ad affermarsi e alle diverse posizioni nazionali di trovare un giusto riconoscimento".

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