Quando i professori devono passare dalla teoria alla pratica diventano comuni scolaretti. Un conto è pontificare in convegni, salotti, scrivere editoriali dotti sui giornaloni amici, altro è risolvere i problemi. Così, nonostante le assicurazioni di Napolitano e la gran cassa suonata per mesi dai giornaloni medesimi, oggi ci ritroviamo con lo spread sopra i 500 punti e la Borsa ai minimi storici (ieri-4 e passa per cento). Non era necessario essere laureati alla Bocconi per capire che aumentare le tasse e non tagliare drasticamente e subito le spese era un’operazione suicida. Non bisogna essere fini diplomatici per sostenere che solo mettendo con forza sul tavolo europeo le condizioni della permanenza dell’Italia nell’Euro, la Germania e la Bce sarebbero scese a più miti consigli. Monti si è fidato della Merkel e ha fallito. Dieci giorni fa convocò a Bruxelles, dopo una notte di trattative, una conferenza stampa per annunciare una sua vittoria a tutto campo: ombrelli salva Stati e salva banche. Ombrelli bucati, avevamo scritto all’indomani. Ci era bastato vedere la faccia della Merkel per capire che di bufala si trattava. Purtroppo avevamo ragione e oggi ne abbiamo la prova. Monti, un po’ vigliaccamente, incolpa di tutto questo una presunta instabilità politica. Proprio lui, che gode di una maggioranza parlamentare bulgara sia pure anomala. Se invece si riferisce al fatto che tra pochi mesi si andrà a votare, beh, questo si chiama democrazia e a mio avviso spaventa i mercati meno di un governo, il suo, che con lo spread a 500 decide di pagare a vita 600mila euro l’anno al nuovo direttore generale Rai che, come noto, è una carica a tempo. Per dirla alla generale Diaz,l’esercito di tecnici e opinionisti che avevano disceso le valli della politica con orgogliosa sicurezza rischiano di risalirle in disordine e senza speranza. Non ce ne compiacciamo, vogliamo ancora che Monti eviti la Caporetto sua e nostra. Ma per farlo serve un chiarimento rapido in Parlamento e forse anche più in alto.
Il problema del Paese non erano Berlusconi e il centrodestra. Chissà se potranno essere la soluzione, magari passando attraverso una riforma che ci porti in una Repubblica presidenziale e quindi gestibile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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