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Monti: "Berlusconi come il pifferaio magico"

Il Prof passa agli attacchi: "Berlusconi mi ricorda il pifferaio magico". Sulla sua "cura": "Senza di me l'Italia sarebbe stata peggiore"

Monti: "Berlusconi come il pifferaio magico"

Dopo oltre un anno di "cura Monti", la situazione dell'Italia sembra tutto fuorché migliorata: non si fa altro che parlare di debito pubblico record, di produzione industriale al palo, di crollo di consumi e potere d'acquisto. L'unico a non ammetterlo è proprio Mario Monti, che, dopo mesi di smentite, ora mira solo a vincere le prossime elezioni.

I sondaggi, però, non sono certo dalla sua parte: il Professore, nonostante gli sforzi per migliorare la comunicazione, non convince gli italiani. Così dagli attestati di stima e dalle promesse di concorrenza leale, il premier è passato agli insulti. Parlando di Silvio Berlusconi, Monti dichiara: "Adesso che gli italiani possano ancora credere alla sua serietà, mi ricorda la fiaba del pifferaio magico con i topini che vanno ad annegare in quel fiume. È uno che ha già illuso gli italiani tre volte. La prima vota mi sono fatto illudere anch’io". È colpa del Cavaliere anche se il governo tecnico ha dovuto alzare le tasse. La stessa promessa del Cav di abbassarle è per Monti "illusionistica". Immediata la risposta di Berlusconi, che su SkyTg24 replica: "Anche lui ha fatto illudere noi: è veramente un bluff e ci siamo caduti tutti. Abbiamo tutti sperato che questo signore fosse quello che appariva. Probabilmente vuole tassarmi anche il piffero. Io non ho mai aumentato le tasse, il signor Monti in 13 mesi ha aumentato di 3 punti la pressione fiscale".

Trasformatosi da tecnico che pensa solo a risanare i conti in politico con l'obiettivo di raccogliere consensi, Monti arriva pure a rinnegare il suo governo: "La pressione fiscale deve diminuire, i governi succeduti in questi anni l’hanno aumentata troppo. Assolutamente non penso ad un’imposta patrimoniale". E l'Imu? Anche quella può essere ridotta, "ma senza fare giravolte". Ora che non è più a Palazzo Chigi è semplice anche scongiurare l'aumento dell'Iva: "Potrebbe essere evitato, ma dipende da quanto si riesce a ridurre della spesa pubblica e c’è moltissimo ancora da fare".

Ospite di Porta a Porta, Monti racconta un anno "da via crucis" in cui i partiti lo hanno messo sul "piedistallo dell'impopolarità" perché nessuno voleva governare: "C’era questa strana maggioranza con i tre partiti. Abbiamo lavorato abbastanza bene insieme poi alla fine loro hanno cambiato: il Pdl si è messo con la Lega. Io sono andato a dare le dimissioni il giorno dopo il discorso di Alfano che diceva che non mi aveva tolto la fiducia ma me l’aveva tolta. E il Pd si era messo in connessione con forze non al riparo da un certo populismo".

Il premier dimissionario non vuol sentire parlare di crisi: "La situazione sarebbe ancora più grave se l’Italia fosse saltata come successo alla Grecia. Non ero sicuro che un anno dopo l’Italia sarebbe stata salva dal punto di vista finanziario. Che questo sia successo è segno della grande responsabilità dei cittadini italiani che hanno accettato questa cura". Anche in questo caso attacca il Cavaliere: "Anche un bambino sa che ci vuole tempo prima che una medicina faccia effetto". Monti rassicura poi anche Bersani, preoccupato della tenuta dei conti pubblici: "Non c’è polvere sotto i tappeti".

Parlando poi di possibili alleanze, Monti ammette che la premiership di Bersani è verosimile: "È una convinzione legittima, e non inverosimile secondo i sondaggi. Ma ognuno di noi è qui per presentare una proposta agli italiani. E la mia è diversa da tutte le altre, perché mira a cambiare il rapporto tra la politica e i cittadini". Avanti fino al voto, insomma. Solo allora si potranno instituire possibili alleanze: "Noi non ci schieriamo a favore di nessuno. Vedremo che cosa avrà da dire Bersani o altri. Noi non siamo e non saremo mai la stampella di nessuno.

Vogliamo essere il pungolo di tutti".

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