Muore orso marsicano Investito in autostrada

Muore orso marsicano Investito in autostrada

«Sono un appassionato di montagna, spesso sono in giro per i monti: quell'orso avrei voluto vederlo lì e non, morto, sulla mia autostrada». È amaro il commento del commissario capo Felice Donati, dirigente del Centro Operativo Autostradale dell'Aquila, intervenuto sull'A24 dove un orso marsicano è morto ieri nell'impatto con un'auto, in prossimità dello svincolo per Tornimparte (L'Aquila). Fortunatamente illeso, ma sotto choc, il conducente dell'auto che viaggiava in direzione Roma. L'esemplare era un maschio, tra i 3 e 4 anni, dal peso di circa novanta chilogrammi.
L'incidente è avvenuto molto lontano dal Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise; ai margini del Parco Regionale del Sirente Velino e presso la Riserva Naturale della Duchessa, al confine tra le regioni Abruzzo e Lazio. Nonostante ciò, altrettanto amaro è stato il commento del commissario del Pnalm, Giuseppe Rossi, che dice di voler proporre al nuovo ministro per l'Ambiente «un'Autorita speciale per l'orso bruno marsicanò, di nomina governativa e con poteri ampi di intervento, per superare difficoltà e limiti esistenti rispetto a una complessa realtà territoriale e amministrativa». «Nella “Regione dei parchi“ - aggiunge -, non si riesce a dare adeguata tutela all'animale simbolo, non solo della Regione ma dell'intera Italia».
«Anche se in questo caso si è trattato di un tragico incidente, e non di deliberata volontà umana a nuocere, sempre di grave perdita si tratta e occorre fare in modo, pur essendo nello specifico difficile individuare misure di salvaguardia appropriate, che questi avvenimenti non si ripetano».


La conferma che si tratta di un incidente raro sulle autostrade, fortunatamente sia per automobilisti sia per orsi, giunge proprio dal dirigente del Coa: «Per raccontarne uno analogo occorre tornare almeno 19 anni indietro: sull'autostrada A25, nei pressi di Magliano dei Marsi (L'Aquila), in direzione Pescara. Ieri abbiamo controllato per un chilometro prima e altrettanto dopo la zona d'impatto, alla ricerca del punto in cui potrebbe avere attraversato la rete di protezione».

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