MUTUI Costi al 3,2% con il tasso variabile Il fisso per chi cerca la tranquillità

Nonostante gli spread alti, ossia il differenziale di rendimento tra titoli di Stato italiani e tedeschi, i mutui casa hanno mantenuto tassi abbordabili. Facendo subito un caso concreto, ossia un mutuo da 100mila euro, gli esperti lasciano aperte più opzioni. Innanzitutto occorre scegliere tra tasso fisso (rata certa fino alla scadenza) oppure tasso variabile (rata che può cambiare negli anni, ma molto meno onerosa in partenza). E poi è anche possibile optare tra 15 anni e 20 anni di durata del prestito. In base alle migliori offerte sul mercato, nel caso di mutuo a tasso variabile, a 15 anni si può spuntare un saggio nominale del 3,26% e rata mensile di 703 euro mentre a 20 anni, il tasso nominale resta sempre al 3,26%, ma la rata è di 568 euro. Nell'ambito dei mutui a tasso fisso, le attuali migliori condizioni vedono il saggio nominale a 15 anni al 5,09% e una rata di 795 euro, mentre quello di durata ventennale, con tasso al 5,10%, richiede una rata mensile di 665 euro.

Ricapitolando, con il tasso variabile si spendono 93 euro in meno per le rate mensili a 15 anni, rispetto al mutuo a tasso fisso, e 97 euro per le rate mensili a 20 anni, ma si resta esposti al pericolo di un rialzo dei tassi negli anni: viceversa, con il tasso fisso, si paga di più, ma si congela per sempre la rata da pagare fino alla scadenza. Ovviamente il contraente dovrà fare i conti con il proprio reddito, anche se ormai sono le banche stesse a verificare dettagliatamente la solvibilità e le garanzie fornite dal cliente.

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