Complotto contro Silvio Berlusconi: tutte fandonie per Giorgio Napolitano, che se la prende con il Corriere, a cui ha scritto una lettera per replicare alle accuse. È "fumo, solo fumo", spiega.
Secondo quanto rivelato oggi da diversi quotidiani, infatti il Presidente della Repubblica già in tempi non sospetti - era l'estate del 2011, quando lo spread non faceva ancora la sua comparsa sulle pagine dei giornali - avrebbe tramato per far cadere il governo Berlusconi. Nella missiva inviata oggi a Ferruccio de Bortoli il Capo dello Stato non nega i vari incontri con Mario Monti, qualche mese dopo scelto per il ruolo di premier, ma definisce come "fumo" le interpretazioni "che si pretende di dare" alle confidenze di De Benedetti ad Alan Friedman.
Una lettera dura, quella inviata a via Solferino, in cui Napolitano si scaglia contro "l'idea di riscrivere o di contribuire a riscrivere la storia recente del nostro Paese" e sostiene "i veri fatti, i soli della storia reale del Paese nel 2011, sono noti e incontrovertibili". Fatti (parola sempre sottolineata nella missiva) che "si riassumono in un sempre più evidente logoramento della maggioranza di governo uscita vincente dalle elezioni del 2008", che culminarono nelle "dure sollecitazioni critiche delle autorità europee verso il governo Berlusconi dell'agosto 2011".
Una "tesi deludente", per Renato Brunetta, secondo cui "minimizzare non serve, né eludere le spiegazioni porta lontano".
"C’è ancora molto da dire e da capire, per esempio, sulla ingiustificata vendita di titoli del debito pubblico italiano da parte di Deutsche Bank a giugno 2011, quando lo spread era sotto quota 200 punti base e, soprattutto, il rendimento dei Btp italiani sul mercato primario era di poco superiore al 4,5%, mentre il rendimento dei Bund tedeschi cominciava a salire pericolosamente, fino a superare il 3%", aggiunge il capogruppo Forza Italia alla Camera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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