"Di che cosa è malata l’Europa? di mancato sviluppo economico e sociale". A dirlo è Giorgio Napolitano, intervistato durante il Meeting di Rimini. Secondo il Capo dello Stato il problema dell'Ue è la perdita di "velocità e competitività".
Una crisi che "è parte di una crisi globale dal 2009, viene da lontano, comincia prima: una perdita di dinamismo dell’Europa è cominciata già parecchi anni fa: più o meno alle soglie del nuovo millennio". "Naturalmente la moneta unica non è stata responsabile di ciò, ma non ha potuto dare tutto l’impulso che era chiamata a dare, in quanto sono mancati altri elementi fondamentali per garantire un nuovo dinamismo alla crescita economica e sociale in Europa", ha precisato Napolitano, ricordato che "l’Europa doveva fare i conti con questo processo di trasformazione, che poi ha preso il nome di processo di globalizzazione".
L'Europa quindi deve ritrovare unità: "Oggi non c’è più bisogno dell’Europa per garantire la pace interna. Però, c’è bisogno di essere uniti e più integrati di prima, se no l’Europa rischia di essere sommersa dal processo di globalizzazione, di perdere peso in modo drastico, di avere una voce sempre più flebile, di non riuscire ad esprimere i valori che un lungo patrimonio storico ha inciso nell’identità europea".
Una delle soluzioni suggerite da Napolitano, così come dal premier Letta, è quella di puntare sui giovani, che devono poter circolare senza problemi in Ue: "Ritengo che questi giovani
costruiscano un futuro per sé e per l’Europa anche uscendo dai confini storici delle proprie antiche nazioni. Lavorando insieme bisogna non solo formarsi insieme, ma creare anche spazi di ricerca e di occupazione in comune"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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