Qualcuno, le navi, vorrebbe vederle solo disegnate. «Nelle cabine soffro di claustrofobia», «ma poi soffro il mal di mare», e così via. Acqua passata, proprio il caso di dire, perché, al giorno d'oggi, se ci si imbarca sulle navi da crociera ci si dimentica in fretta di essere circondati da una distesa sconfinata di mare. Non chiamatele navi: sono enormi piattaforme galleggianti su cui ribollono hotel di lusso, parchi divertimento, cittadine vivaci e spensierate.
Ormai è caccia ai record: si osa di più, si pretende di più. Imbarcazioni che ricordano isolotti massicci, tanto abbagliano per dimensioni. La Royal Caribbean ha già annunciato che si supererà: attesa per il 2018 la nave da crociera più grande del mondo, del costo stimato - udite udite - di 1,54 miliardi di dollari. L'ordine è già stato inoltrato ai cantieri Stx France: si tratta della quarta nave di classe Oasis, quando si attende ancora il varo della terza.
Le prime due, le gemelle «Oasis of the Seas» e «Allure of the Seas», hanno preso il mare per la prima volta tra il 2009 e il 2010. Il costo di realizzazione si aggira intorno all'1,2 miliardi di dollari. I loro numeri fanno tremare i polsi: 225.282 tonnellate di peso, cioè quanto 560 Boeing tutti insieme al massimo della loro capacità. 60,5 di larghezza, 361,8 metri di lunghezza: e pensare che la Torre Eiffel si ferma a 324 metri d'altezza. Dimensioni decisamente superiori a quella della Norwegian Epic, nave della Norwegian Cruise Line, che con 155.873 tonnellate e 331 metri di lunghezza si piazza al terzo posto di questa speciale classifica. E anche in fatto di capienza, le più grandi navi della Royal Caribbean non conoscono concorrenza: su queste imbarcazioni ci sono 16 ponti, per un totale di 2.700 cabine, che possono ospitare fino a 5.400 persone: un vero e proprio paesino.
In effetti, nelle intenzioni delle compagnie di crociere c'è proprio il desiderio di ricreare l'atmosfera e le sembianze di un borgo mediterraneo. A cominciare dalla «piazza», il punto di ritrovo per eccellenza. Si tratta di una zona all'aperto, con tanto di giardini curati, da cui si dipanano le varie stradine, disseminate di bar e ristoranti. In alto, a incorniciare le vie, ci sono i balconi di alcune camere.
Già, le camere: scordatevi le vecchie cabine anguste, in queste imbarcazioni mastodontiche c'è spazio per vere e proprie suite, dotate di tutti i comfort. Veri e propri salottini con divanetti, tappeti, mobilio elegante, specchi, televisioni, vasche di idromassaggio. Un'ambientazione da re, da far impallidire il ricordo del «più lussuoso albergo di Capri» di fantozziana memoria.
Tornando per «strada», alle due estremità delle navi ci sono i maggiori spazi di attrazione: a prua un grande locale notturno, a poppa un anfiteatro dedicato agli spazi acquatici. Salendo, poi, sono presenti piscine, centri sportivi, campi da golf, piste da corsa.
In questo modo, al cliente è concesso lo svago più vario e completo: si unisce il fascino di una crociera alle attrazioni più succose della terraferma. Così si creano le città naviganti, sempre più sconfinate.
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