Nel nuovo decreto anche le proposte degli italiani arrivate sul forum aperto da Brunetta

Nel nuovo decreto anche le proposte degli italiani arrivate sul forum aperto da Brunetta

RomaProblemi microscopici che diventano insolubili. I classici «non si può» fatti cadere dall’alto, senza particolare attenzione o dedizione. Procedure che diventano moloch contro le quali si esce sistematicamente sconfitti. Carte bollate che resistono anche nell’epoca digitale, cambiando pelle a seconda dell’attività che si decide di realizzare, del territorio o dell’ufficio a cui ci si rivolge.
La burocrazia della Pubblica amministrazione è da molti anni nel mirino del legislatore. Una missione, quella dello snellimento, tentata da molti governi e da Renato Brunetta in particolare, che ha portato risultati importanti pur dovendo fare i conti con una sorta di tela di Penelope: per una norma che semplifica ne viene emanata un’altra che complica la vita. Ora il nuovo assalto alla burocrazia è contenuto nel decreto semplificazioni. Un provvedimento, attualmente in commissione alla Camera, che conterrà un esperimento dal forte valore simbolico. Nel decreto, infatti, il ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione, Filippo Patroni Griffi, vuole inserire alcuni emendamenti «dal basso», almeno tre interventi di «proposta popolare». Si tratta dell’accoglimento delle idee giudicate più interessanti arrivate al dipartimento grazie al programma - il cui copyright è di Renato Brunetta in coabitazione con il Formez - «Burocrazia: diamoci un taglio!». Un’iniziativa che invita chi ha subito un’inutile complicazione burocratica e ha idee per risolverla a formulare proposte per semplificare le procedure, ad esempio su carte di identità, pagamenti telematici, cambiamenti di residenza, partecipazione alle gare d’appalto. Un modo per coinvolgere i cittadini nel processo di semplificazione.
Questo forum, lanciato alla fine del 2009, vede la partecipazione di molti dipendenti pubblici, intervenuti in veste di cittadini e operatori del settore per migliorare la qualità del servizio. Molto alta, anche, la partecipazione di professionisti e dipendenti privati. Ma cosa chiedono più nello specifico i cittadini? Tra gli «inviti» che ricorrono con maggiore frequenza quelli a dare effettività all’uso della posta elettronica certificata, facilitare il collegamento tra le amministrazioni al fine di evitare inutili lungaggini burocratiche, rendere disponibili online moduli e informazioni, favorire l’istituto dell’autocertificazione. In particolare sul totale delle quasi 600 segnalazioni pervenute, il 42% dei partecipanti chiede un’accelerazione del processo di digitalizzazione della Pa. Il 45% promuove pratiche di sburocratizzazione. Il 13% si muove nell’area denominata «molestie sulle imprese».
Molti partecipanti hanno evidenziato come l’impossibilità di effettuare per via telematica i pagamenti alle amministrazioni rappresenti un ostacolo irritante per chi ha poco tempo. La diffusione è infatti rallentata dalla necessità di provvedere ai pagamenti necessari per le procedure secondo metodi classici come marche da bollo o bollettini postali. Molti chiedono che i bandi di concorso e di gara siano più accessibili e rispondenti a un unico formato su tutto il territorio nazionale. Gli ambiti più menzionati sono il fisco, lo stato civile e le anagrafi, l’edilizia, il welfare e la previdenza.

Così come frequenti sono le lamentele per i tempi di attesa per il cittadino. La possibilità di avanzare proposte continua. Chi ha idee per semplificare può raccontare la propria storia all’indirizzo: www.magellano.it/semplificare.

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