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Nitto Palma: "Il Cavaliere sarà il leader del partito anche se non in Parlamento"

"Chi pensa che l’impegno di Berlusconi possa ridursi a una sorta di guida spirituale del centro destra si sbaglia di grosso"

Nitto Palma: "Il Cavaliere sarà il leader del partito anche se non in Parlamento"

"Io non credo che l’essere o meno in Parlamento possa impedire al presidente Berlusconi di esercitare la sua leadership. Una leadership riconosciuta in maniera compatta, da tutto il partito. Chi pensa che l’impegno di Berlusconi possa ridursi a una sorta di guida spirituale del centro destra si sbaglia di grosso. La sua rimarrebbe sicuramente una guida politica a pieno titolo". Francesco Nitto Palma, ospite di KlausCondicio, non ha dubbi: il cav non mollerà.

"Pensi alle ultimi elezioni - ricorda Nitto Palma - il presidente Berlusconi non si è candidato a premier e ciò non ha minimamente inficiato la sua leadership. Grillo siede in Parlamento? E D’Alema? Non ci sono sentenze o altro che possano impedire a Berlusconi di essere la prestigiosa guida del centro destra".

Poi l'ex guardasigilli apre uno spiraglio su un'eventuale revisione della sentenza Mediaset: "Se il ricorso in sede europea presso la Corte dei Diritti dell’Uomo per violazione del giusto processo, si pensi solo alla palese violazione dell’articolo 7 della Convenzione Europea, dovesse essere accolto, la Corte Costituzionale ha stabilito che l’accoglimento costituisce causa di revisione della sentenza passata in giudicato".

Parlando dell'ipotesi di grazia, Nitto Palma ha inoltre detto che richiederla "non significherebbe di per sé accettazione della condanna e non escluderebbe in alcun modo altri mezzi di impugnazione della sentenza della Cassazione, quale, ad esempio, il ricorso in sede europea". Un eventuale provvedimento in questo senso da parte di Napolitano poi "verrebbe annullata la pena principale e, se espressamente detto, le pene accessorie". "Al di là della diversa agibilità politica dovuta alla differente compressione della libertà, e fermo restando che la pena realmente da scontare sarebbe di nove mesi", continua l'ex ministro, "la risposta sul piano tecnico è abbastanza semplice. In caso di detenzione domiciliare, si estinguerebbe solo la pena principale. In caso di affidamento in prova, l’esito positivo della prova (art. 47 ord. pen.) travolgerebbe la pena principale, le pene accessorie (cioè l’interdizione dai pubblici uffici) e gli effetti penali (tra cui la c.d. incandidabilità)".

Nitto Palma non esclude inoltre i servizi sociali: "Proprio per le sue capacità maieutiche vedrei il presidente Berlusconi perfettamente in grado di aiutare persone in difficoltà in qualsiasi contesto di servizio sociale. Se solo pensiamo a quanto ha fatto per le comunità di recupero senza pubblicizzarle in questi anni capiamo bene quanto sia alta la sensibilità di Berlusconi per i problemi dei più deboli.

Le dirò di più: Berlusconi troverebbe argomenti e modalità convincenti per spronare i ragazzi a rinunciare alla droga".

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