Bertinotti contestato: "Vergogna, hai il vitalizio"

Al "No Monti Day" sinistra e black bloc sfilano contro Monti

Fausto Bertinotti
Fausto Bertinotti

Roma Da un lato i volti un po' vintage della sinistra d'antan, quella dal velluto un po' liso e dal cachemire infeltrito. Dall'altro le sagome nere dei «black bloc» in versione fortunatamente vorrei-ma-non-posso (o potrei-ma-non-voglio) che stavolta hanno solo fatto temere il peggio. Sono le due anime del «No-Monti-Day» celebrato ieri pomeriggio a Roma da una sfilza di sigle di partiti, sindacati, associazioni della sinistra non governativa. Due anime che si sono incontrate e non si sono piaciute, al punto che Fausto Bertinotti, ex presidente della Camera, si è beccato frasi non proprio complimentose dalla folla: «Hai sbagliato manifestazione, vai a fare gli inciuci con Cicchitto. Vergognati, hai anche il vitalizio!», alcune gentilezze rivolte all'ex leader di Rifondazione, che da parte sua ha timbrato il cartellino con questa frase da consegnare ai posteri: «In Italia c'è un vuoto di progettazione politica, è un vero disastro».
Le due anime del corteo, quella paciosa e radical chic e quella barricadera e con la voglia di menar le mani, non avendo molto da dirsi a parte qualche slogan contro il governo («sMontiamolo» il più creativo, è tutto dire) si sono alla fine separate. Le frange composte da presunti studenti, no Tav, squatter e altre mine vaganti una volta giunte in piazza San Giovanni, tappa finale del corteo partito ore prima da piazza della Repubblica, hanno abbandonato qualche migliaio di pacifici antimontiani ai comizi, decidendo di scaldarsi con qualche fatto. È iniziato l'autonominato «corteo selvaggio», al quale centinaia di manifestanti si sono preparati travisandosi il viso, indossando i panni neri del «black bloc», rovistando nelle campane della raccolta vetro per trovare bottiglie, armandosi di bastoni trovati chissà dove. Preparativi che hanno fatto pensare al peggio le forze dell'ordine schierate in tenuta antisommossa.

I «selvaggi» si sono diretti verso Santa Croce in Gerusalemme e poi a Porta Maggiore. Da qui hanno imboccato la Tangenziale, bloccando all'altezza dello Scalo San Lorenzo la carreggiata in direzione Tiburtina. Poi, una passeggiata sulla bretella per l'autostrada A24, bloccata anch'essa per qualche minuto, quindi il ritorno sulla Tangenziale, stavolta in direzione San Giovanni. Per farsi notare gli incappucciati hanno lanciato sassi e petardi nell'altra carreggiata, fortunatamente vuota grazie al blocco volante orchestrato dalle forze dell'ordine. Forze dell'ordine con cui i «black bloc» hanno cercato lo scontro proprio all'uscita dalla tangenziale: qualche fumogeno e qualche bottiglia contro gli agenti, poi una ritirata strategica e pochi minuti dopo lo scioglimento di un corteo che selvaggio lo è stato solo un po'.

Scene già viste mille volte, così come gli assalti alle banche, bersagliate da molotov e sconciate dagli spray. Tutto parte di un copione stanco e trito, al punto che è bastato un po' più di attenzione da parte della Questura per tenere tutto sotto controllo.

Per Roma, comunque, un altro pomeriggio di disagi, con decine di bus deviati, le fermate metro Manzoni e San Giovanni off-limits e tante saracinesche abbassate. «Chiederemo un risarcimento per i negozianti costretti a chiudere di sabato pomeriggio», ha annunciato Giuseppe Roscioli, presidente di Confcommercio Roma.

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