Ultim'ora
Caso Epstein, sì della Camera Usa alla pubblicazione dei file
Ultim'ora
Caso Epstein, sì della Camera Usa alla pubblicazione dei file

Lepore cede ai proPal: "No a Virtus-Maccabi". Ma Piantedosi resiste: "Si può giocare"

Dopo aver chiesto di non manifestare con violenza, avendo ricevuto risposte non rassicurati, il sindaco di Bologna si piega ai facinorosi. Ma il ministro non cede: "Non sono i violenti che possono dettare l'agenda"

Scontri tra forze dell’ordine e antagonisti a Bologna - Immagine di repertorio
Scontri tra forze dell’ordine e antagonisti a Bologna - Immagine di repertorio
00:00 00:00

A pochi giorni dal fischio della palla a due tra Virtus Bologna e Maccabi Tel Aviv al PalaDozza della città felsinea, il sindaco Matteo Lepore cede alle pressioni delle frange antagoniste. I centri sociali e i soliti gruppi Pro Pal sono pronti a manifestare contro l'evento sportivo di Eurolega e minacciano gravi disordini nel caso in cui la partita non venga annullata. Si stanno creando i presupposti di quanto già visto poco più di un mese fa a Udine in occasione della partita tra Italia e Israele. Dal ministero dell'Interno c'è l'intenzione di non arretrare e di non cedere ai violenti, che continuano a cercare di dettare l'agenda politica.

"Come sindaco della città voglio ribadire la mia forte preoccupazione per lo svolgimento della partita Virtus-Maccabi prevista al PalaDozza per il prossimo 21 novembre. Non ci sono le condizioni di ordine pubblico a mio avviso per gestire con serenità tale evento. I rischi per l'incolumità dei cittadini, i negozi e la città sono altissimi", ha dichiarato il sindaco in una nota. La sinistra radicale ed estrema, rappresentata da centri sociali e antagonisti, è abituata a fare il bello e il cattivo tempo tempo a Bologna che, non per nulla, viene definita "La Rossa". Ma da due anni a questa parte le rimostranze si sono fatte sempre più frequenti e distruttive e ora, dopo aver fatto appelli alla calma ai manifestanti, invitandoli a non usare violenza, ovviamente respinti, il sindaco Lepore se ne lava le mani e invece di usare la forza istituzionale chiede che l'evento venga quanto meno spostato in un'altra sede e anche di giorno. "Siamo ancora in tempo per spostare la partita ad altra data e altro luogo. Chiedo al Ministro Piantedosi di ripensarci per il bene di tutti", ha chiuso la sua nota il sindaco. Nelle sue parole sembra esserci una volontà di scaricare ogni responsabilità sul ministero dell'Interno, indietreggiando davanti alle minacce dei violenti.

Ma il ministro Matteo Piantedosi, a margine della presentazione del calendario 2026 dei vigili del fuoco a Roma, ha deciso di tenere la barra dritta per lanciare un segnale importante alle solite rimostranze dei facinorosi: lo Stato non si piega. "La partita per noi si fa, non ci sono motivi perché non si faccia.

Non sono gruppi di persone che minacciano con la violenza che possono dettare l'agenda degli eventi pubblici in qualsiasi città", ha detto Piantedosi, che nei giorni scorsi aveva sottolineato che la sua speranza era quella di non essere costretto a "a dovere mettere in campo un esercito per poter contenere gli episodi ricorrenti di violenza". L'amministrazione di Bologna continua a mostrarsi debole con le frange antagoniste, soprattutto perché un importante bacino di voti per la sinistra.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica