Coronavirus

"100mila morti". Ecco come ha reagito (male) Speranza

L'ex ministro della Salute avrebbe sbottato per la diffusione dello studio sui 100mila morti, tenuto segreto per "non spaventare la popolazione"

"100mila morti". Ecco come ha reagito (male) Speranza

L'auspicio è che prima o poi arrivi il momento in cui si possa davvero fare luce sul piano tenuto segreto ​per non scatenare il panico tra gli italiani mentre il Coronavirus si stava abbattendo sul nostro Paese. Se n'è parlato molto ad aprile 2020, in seguito a una dichiarazione che aveva fatto molto discutere e che aveva innescato più di qualche dubbio sull'operato del governo. Le indagini sull'epidemia di Covid-19 che ha colpito Bergamo e la sua Provincia, in particolar modo sulla mancata zona rossa in Val Seriana, ha fatto tornare centrale la questione.

La sfuriata di Speranza

A colpire erano stati i contenuti dello studio firmato da Stefano Merler, ricercatore della Fondazione Bruno Kessler. Nello scenario peggiore l'Italia avrebbe rischiato fino a 100mila morti. Numeri da brividi. Ma attorno si era registrata riservatezza, come se fossero stati messi nel cassetto. La svolta però era arrivata il 21 aprile 2020, quando le parole di Andrea Urbani avevano fatto scattare una serie di interrogativi e dubbi che ancora oggi attende una risposta chiara e definitiva.

Uno degli scenari descritti per il nostro Paese era troppo drammatico per essere reso pubblico. Ma il muro del riserbo era crollato in seguito all'articolo del Corriere della Sera proprio sul piano segreto. "Non c'è stato nessun vuoto decisionale. Già dal 20 gennaio avevamo pronto un piano secretato e quel piano abbiamo seguito. La linea è stata non spaventare la popolazione e lavorare per contenere il contagio", erano state la parole attribuite al direttore generale della Programmazione sanitaria del ministero della Salute.

Oggi è sempre il Corriere della Sera a parlare di una presunta sfuriata da parte di Roberto Speranza in quel periodo. Lo si evincerebbe dalle carte dell'inchiesta di Bergamo, con le chat di alcuni indagati: l'ex ministro della Salute non avrebbe gradito l'uscita di Urbani. A spiegarlo sarebbe stato Giuseppe Ruocco, segretario generale del ministero, a un'altra funzionaria. "Mi ha detto il ministro che non ha strillato mai così forte come con Urbani e gli ha fatto una nota ufficiale di rimprovero. Per pararsi lui. Il piano segreto. Mi ha chiesto: ma come mai gli è venuta questa cosa? Io lo reputo uno dei migliori", sono i contenuti rivelati dal quotidiano.

Lo studio sul Covid

Dal suo canto il dicastero il 21 aprile 2020 aveva parlato dell'analisi alla base degli interventi sull'emergenza Coronavirus, specificando che durante i lavori della task force era stata sottolineata la necessità di elaborare uno studio sui possibili scenari dell'epidemia e del relativo impatto sul Sistema sanitario nazionale. A tal proposito erano state identificate delle possibili azioni da adottare in relazione allo sviluppo degli scenari epidemici.

Il ministero della Salute aveva fatto sapere che il 12 febbraio la prima versione dell'analisi era stata presentata al Comitato tecnico-scientifico "per il necessario approfondimento". Non solo: era stato precisato che in quella fase tutti i lavori del Cts "si sono svolti in forma riservata". Il lavoro ha contribuito alla definizione delle misure anti-Covid.

Bisognerà fare luce su quel piano e sui contenuti in relazione a come l'esecutivo ha agito.

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