"Non lascia il segno". Grillo cambia idea e scarica la Schlein

Solo sei mesi fa descriveva Schlein come una novità positiva per i pentastellati. "Va benissimo". Ora invece la scarica. L'ultima contraddizione di Grillo è da record

"Non lascia il segno". Grillo cambia idea e scarica la Schlein
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Sei mesi fa l'apprezzava e la descriveva come una novità positiva, in sintonia con il pensiero pentastellato. Ora invece la scarica senza battere ciglio. Con una contraddittoria giravolta da Guinnes dei primati, Beppe Grillo dà il benservito a Elly Schlein. Interpellato dai giornalisti sulla leader Pd, il co-fondatore e garante del Movimento Cinque Stelle non si è fatto scrupoli nel bocciare la deputata di origini luganesi ora alla guida del carrozzone dem. "Non ho giudizi. L'ho sentita, è una persona colta, poi non mi lascia un granchè di strascico. Ma un pò tutti i politici sono così...", ha affermato il comico genovese, ostentando un sostanziale disinteresse nei confronti della Schlein.

E pensare che, solo pochi mesi fa, lo stesso Grillo aveva tessuto le lodi dell'allora neoeletta leader del Pd. "Va benissimo!", aveva esclamato, concedendo una sorta di benedizione politica alla giovane deputata: "Tutte le nostre idee devono andare avanti con altri nomi". A sentire il guru pentastellato, sembrava quasi che la Schlein fosse una sorta di grillina sotto mentite spoglie, pronta a fare proprie le battaglie del Movimento. In parte, bisogna ammerlo, questo è pure avvenuto: nei suoi primi mesi di segreteria al Nazareno, la segretaria dem ha difatti sbilanciato il proprio partito sempre più verso sinistra. Fino al punto da paventare un possibile (ma mai concretizzato) sodalizio con i grillini.

Ora però l'incantesimo sembra essersi rotto. La luna di miele politica è finita prima ancora di iniziare. A pochi mesi dalle elezioni europee, infatti, il garante dei 5s ha di fatto derubricato la Schlein come una leader sì intelligente, ma incapace di lasciare il segno. E non sono mancate ulteriori bacchettate al Pd. "Credo che non abbiano visioni, non ne ho assolutamente viste", ha detto Grillo ricordando i tempi in cui lui stesso aveva tentato di contagiare i dem con le sue idee. "Io volevo parlare alla conferenza del Pd e non me lo hanno permesso. Da lì hanno sbagliato, da Prodi", ha sostenuto il comico. Tranchant anche il commento sull'ipotesi di un campo largo a sinistra: "Non ci sono campi se non hai un pò di immaginazione. Il campo è aperto a chiunque con un pò di immaginazione". Le alleanze - ha concluso l'artista - "le abbiamo fatte, destra e sinistra, e siamo stati o pugnalati alla schiena o sono successe altre cose"

Grillo non è certo nuovo a contraddizioni e dietrofront, ma quella sul Pd è davvero spassosa: ora infatti il garante pentastellato non solo boccia la Schlein (che solo pochi mesi fa apprezzava), ma critica anche un partito con il quale il Movimento è stato al governo per ben due volte. Prima con il Conte bis e poi con Draghi. Adesso che si avvicinano nuove elezioni, il comico serra i ranghi e ostenta una ritrovata armonia con Giuseppe Conte. "È un momento di grande sintonia, lo sento più emotivamente coinvolto.

Proviene da un altro mondo, accademico, diverso dal M5s dalla strada del vaffa. Avevamo bisogno di andare in un'altra direzione", ha spiegato l'artista. Peccato che in passato lo stesso comico avesse invece descritto l'ex premier come inesperto e privo di una visione politica.

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