"Conte vuol farmi fuori". "Da Grillo guerriglia legale". Scontro totale tra i grillini

Fonti parlano di grande dispiacere da parte del comico genovese per l’atteggiamento di Giuseppi. I vertici pentastellati: "Beppe ha scelto la guerriglia legale e mediatica"

"Conte vuol farmi fuori". "Da Grillo guerriglia legale". Scontro totale tra i grillini
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Clima rovente all’interno del Movimento 5 Stelle, è guerra totale tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. Dopo summit saltati e lettere aperte, spuntano nuove indiscrezioni sullo scontro tra fondatore e leader del M5s, sempre più una polveriera. Secondo quanto reso noto da fonti vicine al comico genovese a Lapresse, una lettera ricevuta dall’autoproclamato avvocato del popolo avrebbe irritato il garante pentastellato. Dalla missiva è emersa una consapevolezza: “Conte vuole farmi fuori”. Immediata la presa di posizione dei vertici: Beppe ha scelto la guerriglia legale e mediatica.

Grillo e Conte sono sempre più ai ferri corti e il futuro del M5s resta tutto da scrivere. Entrando nel dettaglio dell’irritazione del comico, il problema sarebbe legato ai contenuti della lettera, al momento riservati ma comunque tali da mettere il fondatore del Movimento all’angolo. In particolare, l’ex primo ministro avrebbe tirato in ballo e messo in discussione sia il contratto per la comunicazione che Grillo ha con il M5S, sia la clausola di manleva a suo favore. Il riferimento è ai diktat di Grillo per quanto concerne le ipotesi di modifica del simbolo o di regole fondanti del Movimento, basti pensare al limite dei due mandati.

Toni e contenuti al limite del ricatto secondo Grillo, che non avrebbe nascosto un certo disappunto per le scelte politiche di Conte. Emblematica la partecipazione del giurista al patto della birra con i vertici di alleanza Verdi-Sinistra e la leader del Pd Schlein: il capo politico pentastellato non ha consultato nessuno, con buona pace del presunto “padre padrone”. Per quanto concerne la Costituente, invece, si tratterebbe di "una farsa per farlo fuori" e consentire a Conte di farsi "un partito tutto suo". Ma non solo. Secondo le fonti vicine al 76enne, qualora la lettera venisse resa pubblica potrebbe "mettere in seria difficoltà" l'immagine dell’ex premier. Sempre secondo l'agenzia, nella lettera Conte avrebbe sottolineato che “non saranno diffide, carte bollate e sgambetti di ogni tipo a fermare questo processo democratico”.

Come anticipato, è stata immediata la presa di posizione dei vertici del Movimento. Nessuna sorpresa per il j'accuse di Grillo, il clima che si respira: tra i piani alti pentastellati c'è la convinzione che si tratti di un tentativo di ribaltare la questione “passando per vittima”. Il giudizio è perentorio, il garante ha ormai scelto la strada della“guerriglia legale e mediatica”: "Da un lato si fa scrivere lettere dagli avvocati per intralciare il processo costituente dall’altro si lamenta delle risposte a tono che le sue diffide sollecitano”. Ma non è tutto. I vertici M5s hanno rimarcato che Grillo ha inviato una diffida a tutti gli effetti legali, con cui “prova malamente ad affossare in anticipo qualsiasi risultato dell’assemblea costituente. E poi una volta arrivata la risposta del Movimento si lamenta inondando tutte le agenzie di finto vittimismo”.

Per il momento nessun commento ufficiale né del fondatore né del leader M5s.

Ricordiamo che Grillo due giorni fa aveva affidato al suo blog una lettera ricca di critiche nei confronti di Conte per quanto riguarda l’organizzazione dell’assemblea costituente prevista a ottobre a Roma, tanto da paventare di partecipare di persona. Tre giorni prima, inoltre, aveva scritto al comitato dei garanti composto da Fico, Raggi e Bottici. Seguiranno aggiornamenti.

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