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La libertà di farsi male

L'ennesimo giro di vite contro le sigarette è solo una tappa della crociata salutista. Ma esiste anche la libertà di farsi (consapevolemente) del male

La libertà di farsi male

Basta. Basta coi divieti, basta coi lacciuoli. Ma che paese illiberale è quello che mette al bando le sigarette? I talebani dell'antitabagismo, gli estremisti del salutismo imposto con bolla statale, oggi si sono mangiati un'altra fetta di libertà. Non si potrà più fumare nei cortili delle scuole. “Chissenefrega” diranno tutti quelli che, come il sottoscritto, hanno abbandonato i libri da qualche decennio. Invece no. Perché centimetro dopo centimetro, si riducono i nostri spazi di libertà. Hanno costruito una prigione di divieti e hanno anche la faccia tosta di chiamarla Stato. 

Abbiamo scampato il demenziale divieto di fumo in automobile, nella propria privata vettura!, ma abbiamo fatto un altro passo nella direzione di un divieto altrettanto folle. Stop alle sigarette nei cortili delle scuole. Cioè all'aperto. Ci siamo persi un altro spicchio di cielo sotto cui farci i fatti nostri. E' l'ennesimo giro di vite imposto dalla dittatura del salutismo. Quell'obbligo sociale, travestito da morale, che impone di vivere una vita da malato preventivo per scongiurare malanni che magari non arriveranno mai.

Ma per ora, quella che gode di poca salute, è proprio la libertà. La libertà è un paracadute che va aperto tutto. Senza riserve. Altrimenti ci si schianta al suolo. E c'è anche la libertà di avere dei vizi e di farsi, consciamente, del male. Sì, farsi del male. Proprio come fumare. Lo Stato al massimo può essere Patria, ma non deve diventare una Matria ridicola che ti mette la sciarpa al collo e infila la canottiera nelle mutande per non farti ammalare. Suvvia. Siamo seri. E tralascio, volutamente, il doppio binario di uno Stato ipocrita che mette al bando un vizio del quale ha l'assoluto monopolio.

Stiamo attenti, qui, con la scusa della salute, si fumano la nostra libertà.

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