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Sallusti: "Ecco perché l'Italia del Giornale ha vinto"

Dal 1974, quando Montanelli fondò "il Giornale nuovo", l'Italia ha cambiato faccia: oggi l'egemonia di sinistra di allora non esiste più e i lettori de il Giornale non sono più una voce fuori dal coro

Sallusti: "Ecco perché l'Italia del Giornale ha vinto"
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Era il 1974 quando Indro Montanelli fondò il Giornale, quotidiano fuori dal coro, liberale e conservatore. Sulle sue colonne hanno scritto alcuni dei più grandi liberi pensatori del secondo Novecento. In breve tempo, "il Giornale nuovo", com'era chiamato fino al 1983, riuscì a costruirsi il suo zoccolo duro di appassionati lettori, "veri padroni del giornale e dei giornalisti", come li definiva Montanelli e oggi, quei lettori, hanno avuto ragione. Alessandro Sallusti, attuale direttore del quotidiano, ha spiegato perché in una diretta con L'Aria che tira, programma di La7 condotto da David Parenzo, durante uno degli eventi organizzati per celebrare il mezzo secolo di vita de il Giornale.

Quando Montanelli decise di fondare il suo quotidiano, spiega il direttore, "c'era una sinistra egemone, che aveva occupato tutti i centri di potere economici, finanziari, dell'informazione ecc". Per cui, prosegue Sallusti, "i lettori de il Giornale dovevano stare attenti ad andare in giro per la strada esibendo il Giornale, perché rischiavano certamente gli insulti. Alcuni di loro anche le botte". Certo, oggi non è fortunatamente così e quello che è cambiato, ha spiegato il successore di Montanelli, "è che oggi, cinquant'anni dopo, quei lettori o i loro eredi sono gli italiani che eleggono il primo ministro, i ministri, le maggioranze che governano".

Gli italiani liberali che negli anni Settanta compravano "il Giornale nuovo" e dovevano subire le angherie di chi professava quello di sinistra come unico pensiero, oggi "non sono più fuori dal coro. Sono diventati il coro". Lunedì 24 giugno si è tenuto a Milano un grande evento in occasione del cinquantenario ed è stato un appuntamento particolarmente partecipato: "Non vorrei essere equivocato e parlare per presuntuoso, ma stamattina siamo qui a Milano a ricordare la fondazione de il Giornale e c'è tutta la prima linea della finanza, dell'economia. L'altro giorno, in un ricevimento, c'è stata tutta la prima linea della politica".

Cosa significa questo per una realtà come il Giornale e per le idee che la accompagnano fin dal 1974? "Il tempo è stato galantuomo: quell'idea di Montanelli che

quella borghesia, soprattutto, emarginata più che marginale, potesse e dovesse essere riconosciuta e prendere in mano il Paese bhe, è avvenuto", ha concluso il direttore Sallusti.

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