Ormai il «sesso debole» ci piglia a calci in faccia

di Ermanno Pirola

Certo che la donna, che sembra sia stata creata dalla costola di un uomo, di strada ne ha fatta! Prima dell'avvento del cosiddetto mondo civile non contava nulla, era sottomessa all'uomo, doveva solo fare i figli, accudire la casa, non aveva diritto di parola, non votava, per sposarsi doveva portare una dote e così via. Poi ha incominciato a indurre l'uomo a mangiare la famosa mela e, successivamente, ha sempre mirato ad ottenere potere e contare sempre di più.
Col tempo ha indotto l'uomo a sposarla senza dote, anzi ora è l'uomo che per sposarla deve dare in pegno l'anello di fidanzamento, possibilmente un bel brillante di valore.

Se poi, una volta sposata, si stufa o anche per capriccio, decidesse di sciogliere il matrimonio con una separazione, lo potrebbe fare con la massima facilità, portare con sé i figli e ottenere di essere mantenuta dal marito per tutto il resto della sua vita, e il marito che si arrangi a vivere come può! Caspita e poi si parla ancora di sesso debole! Ma questa è un'avanzata della donna o una ritirata dell'uomo per sua incapacità ad essere all'altezza dei suoi compiti?
Certamente è entrato nella cultura della socetà il giusto concetto di «parità tra uomo e donna» , ma purtroppo questo concetto è spesso da molte e molti male interpretato, esso non va inteso come uguaglianza tra uomo donna, cioè parità su tutto, ma solo come «parità dei diritti», ma nei «diversi ruoli» che la natura stessa definisce tra uomo e donna: una donna non potrà mai essere un uomo, né un uomo una donna e questa mancanza di chiarezza di ruoli, almeno come principio, è, secondo me, una delle principali (non certo la sola) cause del naufragio di tanti matrimoni.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica