La parabola di Soumahoro, dagli stivali sporchi di fango al sostegno della "lista musulmana" di Monfalcone

Di Soumahoro si sono perse un po' le tracce ultimamente, dopo la debacle elettorale a Monfalcone con la lista del candidato Konate l'attività dell'ex deputato si è ridotta

La parabola di Soumahoro, dagli stivali sporchi di fango al sostegno della "lista musulmana" di Monfalcone
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Chi ha candidato Aboubakar Soumahoro alle elezioni parlamentari del 2022 sperava in una parabola diversa, forse credeva che sarebbe diventato una bandiera della sinistra per chissà quali battaglie ideologiche. Sicuramente auspicava che sarebbe stato portatore molti voti. Ma così non è stato e dopo i guai giudiziari della sua famiglia l'onorevole è perfino uscito dal gruppo parlamentare di Avs che tante lodi ne aveva tessuto per unirsi al gruppo misto, il tutto a un anno dall'elezione. Una sconfitta bruciante per i suoi promotori ma, intanto, Soumahoro prosegue nella sua attività che, comunque, non è attualmente degna di nota. Si è parlato di lui la scorsa primavera, quando è emerso il suo sostegno a uno dei candidati sindaci di Monfalcone, Bou Konate.

Soumahoro gli ha offerto l'appoggio politico attraverso il suo gruppo "Italia Plurale", una sorta di "partito musulmano" nato nel 2024 che però non vuole venga chiamato così. La lista di Konate a Monfalcone, dove ha fatto flop, era composta da 19 persone, nemmeno a dirlo tutte di origine straniera e musulmane, e presentava solamente una donna. Monfalcone è una di quelle città italiane dove si sta rapidamente assistendo a una fortissima ascesa delle comunità straniere, per lo più pakistane, bengalesi e musulmane. Interi quartieri della città sono ormai abitati da soggetti di origine straniera e in numerosi casi non sono persone integrate, perché vivono in Italia nello stesso modo in cui vivevano nel Paese di origine. Mantenere le proprie radici è giusto ma è necessario inserirsi nel tessuto sociale acquisendo anche l'impianto normativo. La situazione di Monfalcone, come denunciato spesso dall'ex sindaco, Anna Cisint, è complicata ma i cittadini non hanno eletto Konate.

"Tre anni dopo gli stivali sporchi di fango dentro Montecitorio", ha spiegato l'onorevole Silvia Sardone, vicesegretario della Lega, ha sostenuto un candidato che "mira a essere il primo sindaco a capo di una lista musulmana". Il supporto ufficiale a Konate da parte di Soumahoro è arrivato dopo la polemica sorta dalla sua proposta di rendere festa nazionale in Italia la festa del fine Ramadan. "Le presentazioni dei candidati sono avvenute in lingua originaria dal bengalese al senegalese fino al pakistano.

Nessun tentativo di integrarsi, solo pretese su moschee e feste islamiche", è la riflessione di Sardone. Gli ultimi interventi social del parlamentare sono orientati alla Palestina ma la sua azione sembra aver perso molto potere e anche interesse, vista l'esigua quantità di like che riceve nelle sue note social.

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