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Quelle parole violente dei dem contro il centrodestra

A poche ore dalla votazione per il nuovo segretario del Pd, le due anime del partito si concentrano più sul centrodestra che sulla perenne litigiosità all'interno del Partito Democratico che ha portato sonore sconfitte alle ultime elezioni

Quelle parole violente dei dem contro il centrodestra

Nella sfida tutta interna per la ricostruzione del Pd c'è la consapevolezza che il punto più basso sia stato raggiunto alle ultime elezioni. Una sconfitta che nel centrosinistra arriva da lontano, da molto lontano, ovvero dalla prima unione con il Movimento 5 stelle, che ha dapprima dato manforte ai due gruppi politici ma poi ha svelato tutti i limiti di un accordo politico mal digerito. Adesso si riparte, la prima cosa da archiviare è la litigiosità interna al partito. Dopo la sconfitta alle Politiche e ancora più nettamente nelle due più grandi regioni Italiane il Pd riparte o rischia di scomparire. Non ci sono alternative e lo sanno bene anche i democratici. Quello che forse non cambia nella sfida a distanza tra il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini e la sfidante Elly Schlein è una certa colpa da attribuire agli elettori. Più che alle azzardate scelte politiche della dirigenza del partito sembra che siano gli elettori a non aver compreso "il rischio di aver ceduto l'Italia al centrodestra" . Di sicuro in queste settimana abbiamo assistito ad uno strano fenomeno, quello della denuncia del centrosinistra agli avversari, che invece, di provare a capire da dove arriva la sonora sconfitta degli ultimi anni alle urne cercano nell'avversario il loro capro espiatorio.

Bonaccini: "Vinco e porto il Pd al governo"


Stefano Bonaccini guarda al dopo: "Se divento segretario prendo l'impegno: fra qualche anno torniamo al governo battendo la destra alle urne e già tra un anno facciamo di tutto per essere il primo partito alle europee. Oggi però, se dicessi io che la Meloni è incapace, dopo che ci ha sconfitto nettamente alle Politiche e ancora più nettamente nelle due più grandi Regioni, sfiorerei il ridicolo. Sono i cittadini che dovranno deciderlo". Ma appena qualche settimana fa lo stesso Bonaccini aveva utilizzato parole ben diverse sugli avversari politici. "Governare significa assumersi le responsabilità delle proprie scelte. Hanno intenzione di scaricare le colpe delle maggiori accise su benzina o gasolio sui vertici dell’amministrazione? O è colpa di un dirigente il taglio del fondo per gli affitti? Avevano detto di essere “pronti”, evidentemente non lo erano". E sulla riforma della Giustizia: "Non può esserci una giustizia à la carte: la pretesa di cambiarla ogni volta che c’è un nuovo governo è esattamente la ragione per cui la giustizia in Italia non funziona. Avevamo condiviso una riforma importante col precedente governo, in cui c’erano anche Lega e Forza Italia se non sbaglio. Ma evidentemente hanno un problema: quando parlano di sicurezza urlano, ma poi hanno bisogno di bloccare le indagini e far saltare i processi".


Schlein: "Un governo che fa così legittima quei metodi squadristi"


"La Destra ha vinto, è andata al governo, fa la Destra e vince anche le elezioni regionali: noi dobbiamo ricostruire una Sinistra. "Sono convinta che un'ondata straordinaria di partecipazione - ha sottolineato Schlein - può accelerare il cambiamento che serve per cambiare questo partito. Perché se cambia questo partito riusciamo finalmente a costruire l'alternativa alle destre che governano il Paese, e a cambiare l'Italia". Anche la Schlein a Rainews24 parlando del caso dell'aggressione davanti al liceo di Firenze aveva commento la scelta dell'esecutivo. "Un governo che sceglie di tacere è un governo che sceglie di legittimare metodi squadristi che non possiamo accettare, ci mobiliteremo perché questo non avvenga mai più. Una sottovalutazione di questo tipo dovrebbe portare Valditara a dimettersi e a capire che non è adeguato al ruolo dopo aver giurato su una Costituzione laica, repubblicana e antifascista". E ancora. "È grave che il governo taccia sull'aggressione squadrista" davanti al liceo di Firenze "e poi critica una preside che parla di antifascismo. Un governo che fa così legittima quei metodi squadristi".

Rischio flop

Comunque ancora poche ore e poi saranno gli elettori dem a decidere chi li guiderà: 5.500 gazebo aperti dalle 8 alle 20 di domenica daranno anche un dato, oltre che la scelta del nuovo segretario, il dato dell'affluenza. La sfida è tutta sulla partecipazione, la sinistra dem teme il flop primarie.

Comunque ancora poche ore e poi saranno gli elettori dem a decidere chi li guiderà: 5.500 gazebo aperti dalle 8 alle 20 di domenica daranno anche un dato, oltre che la scelta del nuovo segretario, il dato dell'affluenza. La sfida è tutta sulla partecipazione, la sinistra dem teme il flop primarie.

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