Il partito di Repubblica va sempre più a sinistra: alle elezioni con Vendola

Le firme radicali del quotidiano di Mauro corrono alle Europee a fianco del greco Tsipras, appoggiato da Sel e Rifondazione

Il partito di Repubblica va sempre più a sinistra: alle elezioni con Vendola

Ci sono No Tav, ci sono economisti eretici, ci sono i comunisti irriducibili, gli operai precari e gli «operaisti» storici, gli attivisti greci, il gruppo duro&puro di Micromega, i movimentisti, pezzi del Popolo viola, dei vecchi girotondini, le suffragette di Se non ora quando... Nella lista che alle prossime elezioni europee correrà a fianco di Alexis Tsipras, il leader del partito greco di sinistra radicale «Syriza», associata al partito di Nichi Vendola e sostenuta «convintamente» da Rifondazione Comunista, ci sono dentro tutte le anime della sinistra alternativa al Pd di Renzi. E c'è dentro anche mezza Repubblica...Chissà cosa dirà l'Editore, renziano, Carlo De Benedetti. E cosa il Direttore, renziano, Ezio Mauro. E forse anche il Fondatore, un po' renziano e un po' no, Eugenio Scalfari. E chissà cosa dirà lui, Renzi. Che sperava ormai di avere Repubblica dalla sua parte. Invece l'ala sinistra del giornale di sinistra, quella più radicale, più ideologica, più «sociale» e statalista, ha gettato ufficialmente la maschera, schierandosi con Sel e Rifondazione comunista.

Ieri, quando è stato comunicato l'elenco dei candidati nella lista «L'altra Europa per Tsipras» (scritta bianca che campeggia in un cerchio rosso) tra i nomi dell'intellighenzia italiana filo-ellenica si sono subito notate alcune firme pesanti del quotidiano la Repubblica: in primis, la giornalista-scrittrice Barbara Spinelli, madrina dell'operazione (che così avrà modo di discutere, e magari, chissà, litigare un'altra volta con l'amico Eugenio); una delle primissime firme di largo Fochetti, Curzio Maltese; lo storico Adriano Prosperi, ospite sempre gradito nelle pagine del quotidiano; la scrittrice Valeria Parrella, penna preziosa delle pagine culturali dei giornali del Gruppo Espresso... E tra gli altri candidati della lista Tsipras - nata grazie a un appello firmato da Andrea Camilleri, Paolo Flores d'Arcais, Luciano Gallino, Marco Revelli, Guido Viale e appunto la Spinelli - spiccano poi l'attore Moni Ovadia, molto seguito, recensito, intervistato dal quotidiano di Ezio Mauro; lo scrittore Ermanno Rea (altrettanto), e poi Giuliana Sgrena, il leader No global Luca Casarini, il giuslavorista Piergiovanni Alleva, lo scrittore Sandro Medici, la cantante sarda Maria Elena Ledda... Fino all'ultimo si sperava anche in Andrea Camilleri, altro Grande Vecchio delle pagine di Repubblica, che però si è sfilato dalla lista all'ultimo momento.

In tutto, la lista «L'altra Europa per Tsipras» conta 73 candidati, 37 uomini e 36 donne. Sono le anime belle della Sinistra più «bella», più radicale, più «civile», «sociale», e anti-renziana, che ora taglia di netto con la linea politica di Repubblica, troppo moderata, troppo «blairiana», quasi di destra... E così, tutti all'estrema sinistra. Tutti con l'obiettivo di portare in Europa una lista «veramente» di sinistra, che non sia la sinistra del Pd, per «rilanciare le lotte civili e sociali, di opinione e di piazza». Una lista di sinistra - come ha commentato uno dei candidati - «che non sia la somma perdente degli ultimi dieci anni». La sinistra in salsa greca, quella di chi «vuole cambiare radicalmente l'Europa, tramite la lotta contro la povertà e per la libertà», come ha proclamato la Spinelli. È il secondo giro della «Rivoluzione civile» di Ingroia. Senza Ingroia (per ora).

Per Paolo Ferrero di Rifondazione comunista la «Lista Tsipras» oggi «riapre una speranza in Italia e in Europa». E per Nichi Vendola di Sel «è il superamento delle lobby dell'austerity e di chi vuole distruggere l'Ue». L'ultima spiaggia, greca, della sinistra radical, italiana. Vicina al popolo, lontana da Repubblica.

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