L'inaspettata vittoria di Elly Schlein contro Stefano Bonaccini ha aperto fin da subito una serie di analisi su quello che sarà il futuro del Partito democratico che, a detta di molti, da oggi rischia di imboccare la strada di una scissione. Non si tratta di una gufata o di una previsione affrettata, ma di una conseguenza non troppo lontana in seguito al trionfo della nuova segretaria dem che strizzerà l'occhio al Movimento 5 Stelle su diverse battaglie. Pertanto i riformisti potrebbero abbandonare il Pd e abbracciare, ad esempio, il Terzo Polo.
La previsione di Cacciari
La grande festa al Nazareno potrebbe presto lasciare spazio ai primi scossoni interni a causa di una lotta tra correnti che difficilmente cesserà da un momento all'altro. Personalismi, punzecchiature a distanza e veti incrociati rischiano di spianare la strada a una spaccatura insanabile. Su questo punto si è espresso anche Massimo Cacciari, intervistato da Massimo Giletti nel corso dell'ultima puntana di Non è l'arena (programma in onda la domenica sera su La7).
Il filosofo, commentando i primi risultati che stavano arrivando in diretta, è andato dritto al punto: "Con un dato di questo genere il Partito democratico difficilmente può restare insieme". A suo giudizio questa fase potrebbe rappresentare un'occasione di chiarezza per le dinamiche interne: "Quella che fino a ora era stata un'accozzaglia di indistinti sentimenti può finalmente avere una sua decisione e quindi con chiarezza configurarsi una parte 'renziana' e una parte che tenta la strada di una ricomposizione a sinistra".
Cacciari ha sostenuto che per un largo settore dell'elettorato e dei simpatizzanti del Pd era una sorta di scelta obbligata: non dei circoli, degli iscritti e dei militanti ma dell'opinione pubblica attorno al Partito democratico. "La Meloni ha tirato la volata alla Schlein, non c'è dubbio alcuno", ha dichiarato in maniera chiara.
La fuga verso il Terzo Polo?
Indubbiamente il successo di Elly Schlein sposterà la galassia dem sempre più verso la sinistra e i grillini, allontanandosi così da quella parte di elettorato riformista. Non è da escludere che diversi esponenti di peso possano abbandonare la nave del Pd, dicendo addio al nuovo corso e magari imboccando un'avventura nuova con il Terzo Polo. D'altronde Carlo Calenda e Matteo Renzi sarebbero ben lieti di accogliere i fuoriusciti del Partito democratico all'interno del loro schieramento.
Il loro intento è quello di rimpolpare i consensi del Terzo Polo ad esempio in vista delle elezioni
europee del prossimo anno. E un punto di partenza potrebbe essere proprio la fuga di alcuni dem a vantaggio di Azione e Italia Viva. Le porte sono pronte ad aprirsi e a determinare l'ennesimo terremoto nel Partito democratico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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