Interni

Il "nuovo" Pd con gli ex Pci alla corte di Elly Schlein

Giorni fa Concita De Gregorio scriveva: "Schlein non origina dal comunismo come la Meloni dal fascismo". Peccato che dietro l'ex sardina ci sia una foltissima schiera di ex PCI e ex DS

Il "nuovo" Pd con gli ex Pci alla corte di Elly Schlein

Una ventata di aria fresca. Il futuro che avanza. Una figlia del nuovo millennio. E, poi, ancora: una ragazza destinata a cambiare le sorti del Partito democratico (di più, di più!), della politica italiana (di più, di più!), dell’intero Paese. In un’ubriacatura generalizzata l’intellighenzia di sinistra ha brindato alla vittoria di Elly Schlein alle primarie del Partito democratico enfatizzando il suo essere femminista e non femminile, il suo essere giovane (più giovane della già giovane neo premier Giorgia Meloni) e, soprattutto, il suo essere espressione della nuova sinistra, progressista e radicale al tempo stesso. Ma, in balia di una sbornia devastante, hanno tutti fatto finta di non vedere i compagni di strada di Elly la giovane.

Giorni fa, nello sperticarsi in lodi e applausi, Concita De Gregorio spiegava che, con la Schlein al timone del Partito democratico, "la 'donna nuova' Giorgia Meloni torna a essere quello che è: l’ultima erede di un partito del Novecento, una storia antica. Invecchia, Meloni, al cospetto di una donna ancora nei suoi trent’anni che non origina dal comunismo come lei dal fascismo". Un volo pindarico assurdo e destinato presto a schiantarsi contro il muro della realtà. Per carità, sulla carta, l’ex sardina (classe 1985) non è propriamente figlia di quel partito sorto nel 2007 sulle macerie dei Democratici di Sinistra e con tantissimi (non troppo ex) comunistoni tra le file del comitato promotore. Ma basta scorrere quei nomi e oggi li troviamo ancora saldamente al fianco della neo segretaria che dovrà disegnare il Pd del futuro. Altri, usciti sbattendo la porta del Nazareno quando a occuparlo era stato il sin troppo moderato Matteo Renzi, si apprestano invece a rientrare festanti e sorridenti.

"Ci sono tante persone che si erano allontanate dal perimetro della sinistra perché non si sentivano più rappresentate – spiegava nei giorni scorsi il coordinatore di Articolo 1 Arturo Scotto – e che ora, invece, vogliono entrare a far parte del nuovo progetto". Progetto nuovo, Ditta vecchia. La solita. I vecchi Pci tornano all’ovile. Sicuramente ci sarà Pier Luigi Bersani. Massimo D'Alema, invece, dicono che se ne starà in disparte. Ma anche se i due dovessero prendere strade separate, Bersani troverà al Nazareno vecchi compagni inossidabili come gli ex Pci Nicola Zingaretti, Andrea Orlando, Nico Stumpo e Vincenzo Amendola. La lista è lunga, anzi lunghissima. Se poi ci aggiungiamo gli ex diessini si fa chilometrica.

Tutti insieme col pugno chiuso. E giù a cantare Bella ciao. "Sono stato un comunista emiliano – si è vantato Stefano Bonaccini durante la campagna per le primarie – e non ho nulla di cui vergognarmi". Perché, a dispetto di quanto crede la De Gregorio, nessuno di loro riuscirà mai non tanto a disconoscere ma quanto meno a superare il proprio passato.

E per la Schein quel passato non solo è presente, ma sarà anche il futuro.

Commenti