Il Pd implode e la Schlein pensa a scioperare: "Sarà un'estate militante"

La segretaria del Partito Democratico parla in direzione, ma non accenna minimamente ai gravi problemi interni al movimento, mentre annuncia la vicinanza alla Cigl per il prossimo weekend

Il Pd implode e la Schlein pensa a scioperare: "Sarà un'estate militante"
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Nei giorni di panico più totale, il Partito Democratico si riunisce nella sua direzione nazionale quasi fischiettando rispetto a quello che sta succedendo all'interno dello stesso movimento politico. Le forti polemiche che hanno riguardato la partecipazione di Elly Schlein alla manifestazione del Movimento 5 Stelle sabato scorso e la sua mancata presa di distanze dalle parole deloranti di Beppe Grillo sulle "brigate di cittadinanze" hanno scosso un Pd già particolarmente in fermeno subito dopo la recente debacle alle elezioni amministrative. Tuttavia la leader dei dem, infatti, accenna solo per pochissimi secondi a tutte le discussioni interne che sono esplose dopo l'annuncio di Alessio D'Amato di lasciare l'Assemblea democratica. In sala non è presente nemmeno un big, escluso il presidente Stefano Bonaccini, e tutto il suo discorso si rivela un attacco totale al governo di centrodestra.

Le tante grane di Schlein

Schlein farfuglia di "connessione sentimentale" e propone una "estate militante", ma confessa come in molti abbiano vissuto la disfatta alle amministrative come uno "psicodramma": "Non vinciamo da soli, così come non abbiamo perso da soli", ci tiene però a sottolineare. La segretaria del Pd tuona contro il governo sul ritardo dell'uso dei fondi del Pnrr (i ritardi esistono sulla promozione della spesa diretta, non sull'accesso ai fondi e sull'erogazione), poi va all'attacco dell'autonomia differenziata voluta dal ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, scordandosi di evidenziare i benefici di cui possono usufruire tutte le Regioni d'Italia (non solo quidi al Nord), efficientando la loro spesa e aumentando le risorse a disposizione. Ma, su questo tema, la deputata annuncia "una grande iniziativa con nostri amministratori" per metà luglio. Non solo, ma affiancherà la Cgil nella "manifestazione di sabato sulla sanità pubblica".

L'obiettivo è chiaro: distogliere completamente l'attenzione sugli enormi problemi interni al Partito Democratico e scagliarsi senza "se" e senza "ma" contro l'esecutivo nazionale. Più in generale, Schlein vuole puntare tutto su tre punti che possano consolidare un'"identità chiara" del Pd: giustizia sociale, lavoro, conversione ecologica. Ma non dimentica di accusare Palazzo Chigi di "trattare le nomine come casa propria", come se invece nel recentissimo passato la sinistra non abbia fatto un monopolio (quello sì totale) sulla Rai, mentre il Pd si trova si trova ancora adesso otto poltrone su ventiquattro nelle sue mani in viale Mazzini.

L'appello alla minoranza interna

Rispondendo a Renzi, replica che "lui parla di subalternità ma, appena arrivato al Nazareno, ha invitato Berlusconi". Ma la Schlein fa comunque orecchie da mercante - nel corso della sua presentazione del documento da approvare in direzione - su tutti i problemi che l'hanno accerchiata in tutto questo complicato weekend. Soltanto sul finire del suo discorso afferma: "Se a qualcuno questa linea non piace, lo ammetta e non trovi altre scuse. Chi cerca l'incidente ogni giorno mi troverà sempre dall'altra parte". Un avviso politico che viene emesso con l'obiettivo (per ora fallito) di fare squadra: "Vanno bene le discussioni e le critiche, ma anche la lealtà sui temi che ci uniscono. Non mi dovrete mai convincere che la segretaria non basta da sola, l'ho detto io fin dall'inizio. Io credo nel gioco di squadra, nella leadership collettiva.

A me tocca provare tenervi insieme nella chiarezza della linea politica uscita dal congresso". Ecco, in tutto questo caos che sta dilaniando il Pd, un solo elemento pare certo che non esista per niente: la chiarezza.

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