
La capacità di Roberto Saviano nel confondere vero e verosimile si mischia a quella di insultare gratuitamente il governo Meloni. Durante l’ultima puntata di Piazza Pulita, il programma politico condotto da Corrado Formigli su La7, è andata in onda l’ennesima crociata contro l’attuale esecutivo di centrodestra. A finire nel mirino dello scrittore campano è da un lato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e dall’altro il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Il primo viene bacchettato fin da subito da Saviano e dal suo interlocutore. "Un ministro non può creare un bersaglio critico, perché il potere politico è una cosa; la critica, l'opinione, l'arte un'altra", spiega Saviano. Una narrazione che assomiglia a una bufala gigantesca. Il riferimento è alle ultime vicende che hanno coinvolto Giuli e alcuni attori progressisti. L’attore Elio Germano aveva criticato severamente l’operato del ministero della Cultura. Da qui la replica di Giuli: “C'è una minoranza rumorosa che si impadronisce perfino del più alto luogo delle istituzioni italiane a cui deve avere sempre il massimo rispetto, cioè il Quirinale, per cianciare in solitudine". Una risposta che Saviano fa passare come un attacco all’intera categoria.
Ma non mancano le stoccate nei confronti di Giorgia Meloni e del suo partito definito come “la peggiore destra” al momento. “Orban è il vero maestro di Meloni, il suo maggior talento è tenere dentro la peggiore destra e allo stesso tempo provare un'evoluzione liberale.
Non c'è nessuna possibilità di fermare questo populismo di destra", sostiene Saviano come se quell’aggettivo “liberale” fosse un insulto gravissimo. Un’opinione legittima ma allo stesso tempo distante del senso comune generale degli elettori. Negli ultimi sondaggi, infatti, il partito della premier ha già sfondato quota 30% e rimane saldamente al comando.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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