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Pensioni d'oro, il governo ko Banche, niente commissioni per chi va in rosso di 500 €

L'emendamento, che elimina dal testo le norme sulle pensioni dei manager pubblici, aveva ricevuto il parere contrario dell’esecutivo

Pensioni d'oro, il governo ko Banche, niente commissioni per chi va in rosso di 500 €

Il governo è stato battuto a Palazzo Madama. Battuta d'arresto su un emendamento dell'Italia dei Valori che ha abrogato l'articolo al decreto sulle commissioni bancarie che conteneva una norma a favore delle pensioni dei manager pubblici. Insieme ai dipietristi hanno votato anche i senatori della Lega e del Pdl.

L'articolo su cui è caduto il governo Monti integrava un comma del decreto "salva Italia" che imponeva un contributo di solidarietà per gli stipendi dei manager pubblici oltre i 300mila euro all'anno. L’articolo stabiliva che il taglio di stipendio era ininfluente ai fini della definizione della pensione per la parte calcolata con il metodo retributivo. "Questo articolo - ha spiegato il sottosegretario Claudio De Vincenti - fa sì che i dirigenti della Pubblica amministrazione che hanno già maturato i requisiti di pensionamento, che volontariamente prolungano la loro attività, al momento dell’andata in pensione avranno l’assegno calcolato sulla situazione maturata al 22 dicembre 2012". L’articolo abrogato al Senato non comportava oneri per la finanza pubblica. L'esecutivo lo aveva inserito nel decreto sulla commissioni bancarie per evitare possibili ricorsi, alla luce di precedenti sentenze della Corte costituzionale in tema previdenziale.

Il Senato ha, invece, dato il suo via libera al decreto correttivo del dl Liberalizzazion. Passa così norma che salva dalle commisisoni bancarie le famiglie che vanno "in rosso" per cifre esigue e per un tempo limitato.

Tra le modifiche approvate, infatti, anche quella che prevede la nullità delle commissioni se lo scoperto non supera i 500 euro e la durata di tale scoperto non va oltre i sette giorni consecutivi.

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