"Un errore candidare Soumahoro". Fratoianni si pente e insiste sulla Salis

Da simbolo della nuova sinistra a elemento di imbarazzo, il sindacalista con gli stivali ha rotto con Avs dopo il caos delle cooperative di famiglia. Ora la nuova presa di distanze

"Un errore candidare Soumahoro". Fratoianni si pente e insiste sulla Salis
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Sì, fu un errore candidare Aboubakar Soumahoro alle elezioni politiche del 2022. Il pentimento, l’ennesimo, è firmato da Nicola Fratoianni, leader di alleanza Verdi-Sinistra insieme al collega green Angelo Bonelli. I fatti sono noti: prima definito simbolo della nuova sinistra, icona delle battaglia per i migranti, e poi elemento di imbarazzo, da scaricare il prima possibile. Il sindacalista con gli stivali è finito al centro delle polemiche per i guai giudiziari delle cooperative di famiglia e sono bastati pochi giorni per sancire la rottura con il partito, con l’immediata presa di distanze dei leader.

Oggi, ai microfoni del Tirreno, Fratoianni è tornato a parlare di quella scelta: "Eravamo convinti che quella figura potesse dare più visibilità alla battaglia. Soumahoro non è indagato, ma contro di lui i giornali di destra si sono scatenati, sebbene la destra schieri ai massimi livelli persone indagate accusate di reati ben più gravi". Le solite supercazzole per denigrare l’avversario, ma la sostanza è chiara, netta: candidare Soumahoro fu un errore.

Sembrano passati anni dalle lacrime e dall’emozione di Bonelli per la candidatura del sindacalista di origini ivoriane, dall’ingresso di Soumahoro alla Camera con gli stivali di gomma, dai grandi festeggiamenti per le battaglie per i migranti. Tutto si è dissolto e non senza strascichi. Il 43enne ha stroncato senza mezzi termini il trattamento ricevuto, mentre i leader di Avs hanno progressivamente provato ad archiviare quanto accaduto, scaricando l'ormai ex beniamino rosso. Lo stesso Fratoianni è intervenuto a più riprese sulla vicenda. E nel novembre del 2022 utilizzò parole molto diverse da quelle di oggi, all’epoca nessun pentimento per la candidatura:“La sua era una candidatura che aveva la forza di consolidare alcune tematiche che per noi sono centrali. Pentito? No, quei temi sono essenziali per una forza come la nostra”.

Lasciando da parte rimorsi e contrizioni, resta la scelta di Avs di puntare

su Soumahoro per acchiappare qualche voto. Il modus operandi è chiaro: il nome conta più delle idee politiche. E chissà cosa ci riserverà il futuro in caso di elezione all'Europarlamento di Ilaria Salis...

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