Perché il «sesso forte» si è scordato dei ruoli

di Annamaria Bernardini de Pace

Caro lettore, la risposta se L'è data da solo: «La ritirata dell'uomo per sua incapacità a essere all'altezza dei suoi compiti», ha portato alla mancanza di chiarezza dei ruoli e a molte invasioni di campo da parte delle donne. Che, mi creda, non sempre sono così contente di assumersi responsabilità, che le fanno travalicare dalla parità dei diritti all'uguaglianza indifferenziata di certe responsabilità.
Certo, ci sono uomini e uomini e donne e donne. Tuttavia, dall'una parte e dall'altra, ci sono incapacità, furbizie, invidie e violenze. Purtroppo, ha ragione la Fornero, quando afferma di dover combattere con la cattiveria, inaspettata, di chi la attacca con più foga, solo perché donna.
Lei stesso, nella sua lettera, riassume tutti i luoghi comuni maschilisti contro la donna in genere: prodotto di una costola maschia, fa i capricci, si porta via i figli, è parassita del marito, una volta pagava con la dote il matrimonio mentre oggi se lo fa pagare con un diamante.
Finché il pensiero del maschio continua ad affondare nelle retrovie della storia, richiamando con nostalgia i tempi della sottomissione femminile e vituperando l'attualità delle energie, anche ricostruttive, di ogni donna, è normale che il matrimonio non possa soddisfare le aspettative della donna né tantomeno quelle dell'uomo. Il quale è spesso invidioso di una moglie più capace di carriera, di produzione di reddito, di occuparsi dell'azienda famiglia contemporaneamente all'azienda per cui lavora. Uomo, a volte, invece, prepotente verso una moglie cui impone di essere solo casalinga, salvo poi, alla separazione, non riconoscerle, con il giusto mantenimento, la solidarietà economica che il codice gli impone; e appropriarsi lui stesso, rivendicandolo aspramente, del ruolo di mammo, sempre delegato con comoda sufficienza.


Ma quel che più mi inquieta, gentile lettore, è che Lei stesso, confessoriamente, afferma che la donna « ha incominciato a indurre l'uomo», «ha mirato a ottenere», «ha indotto l'uomo a sposarla», «decide di sciogliere il matrimonio», «ottiene di essere mantenuta»: cosa Le devo dire di più? Ha ragione Lei! L'uomo e la donna non possono essere uguali, perché l'uomo si limita a guardare, criticare e subire i cambiamenti, mentre la donna decide di cambiare e ci riesce. Sempre. Con fatica, ma con determinazione e orgoglio.

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