"Pericolosa, si dimetta". Salvini attacca l'Albanese

Il ministro dei Trasporti interviene a gamba tesa su Francesca Albanese interpellato da Dritto e Rovescio

"Pericolosa, si dimetta". Salvini attacca l'Albanese
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Francesca Albanese torna al centro del dibattito politico nostrano. Le ultime uscite della relatrice speciale dell’Onu hanno scatenato le più diverse reazioni da parte dei partiti politici italiani. Con la sinistra che continua a difendere e la destra che cerca di capire il motivo delle sue sparate. Nei giorni scorsi la stessa Albanese è stata protagonista di una polemica legata alla sua partecipazione a In Onda. La relatrice, come si vede nel video che ha fatto il giro del web, si è alzata improvvisamente ed ha abbandonato la trasmissione mentre un altro ospite, il giornalista Francesco Giubilei, si diceva d'accordo con la posizione espressa dalla senatrice Segre sulla definizione di genocidio e sul dramma di Gaza.

Da qui la reazione piccata di Matteo Salvini. "Questa signora è pericolosa. È pericolosa per sé e per gli altri. Questa signora vorrebbe mettere in discussione un piano che ha trovato l'ok, almeno a stasera, perfino dei terroristi islamici di Hamas. E questa signora ha lo stipendio pagato da me, da te, da chi è in studio e da chi è a casa. Perché rappresenta noi. Questa signora non mi rappresenta", ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a 'Dritto e Rovesciò su Retequattro, riferendosi a Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati. "Questa signora non rappresenta l'Italia che vuole la pace. Né quella che era in piazza, né quella che non era in piazza. Lasci lavorare chi ha la testa per lavorare.

E mi vergogno che all'Onu rappresenti l'Italia, una signora che è pericolosa e che abbiamo appena sentito che settimana scorsa ha detto che i terroristi islamici si devono capire", ha aggiunto, affermando inoltre: "Spero che abbia il pudore, abbia il buon senso, abbia il buon gusto, se non crede in questa pace, di dimettersi".

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