Piano Albania, Meloni tira dritto: “Avanti come promesso”

Il primo ministro è arrivato al vertice della Comunità Politica Europea a Tirana: “Mi pare che il lavoro dimostri il funzionamento dei rimpatri”. Sull'Ucraina: "Insistere per un piano di pace serio"

Piano Albania, Meloni tira dritto: “Avanti come promesso”
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Giorgia Meloni è arrivata al vertice della Comunità Politica Europea a Tirana, dove è stata accolta dal primo ministro albanese Edi Rama. Il bilaterale tra i due premier rappresenterà l’occasione per rilanciare l’intesa Italia-Albania sui migranti. “Stiamo andando avanti” ha sottolineato la presidente del Consiglio arrivando in Piazza Skanderberg per il summit: "Mi pare che il lavoro" fatto con il protocollo Italia-Albania sui migranti "dimostri, anche per la velocità, il funzionamento dei rimpatri e che, come avevamo promesso, stiamo andando avanti".

Nella breve dichiarazione concessa ai cronisti presenti a Tirana, la Meloni ha tenuto a precisare di non essere stata a Gjader per visitare il centro migranti, aggiungendo che non farà in tempo a recarvisi. Ma la linea è chiara: il governo tira dritto nonostante le sterili polemiche e punta fortemente sui centri in terra albanese per la gestione dell’immigrazione. Ieri la Camera ha approvato in prima lettura il decreto che trasforma i centri di Schengjin e Gjader in strutture destinate a ospitare gli immigrati in attesa di rimpatrio. Secondo quanto previsto dal provvedimento, i richiedenti asilo potranno restare nelle strutture fino a 18 mesi, il tempo necessario per completare le pratiche di espulsione verso i Paesi di origine.

L’asse Roma-Tirana – che prevede inoltre il sostegno italiano al cammino europeo dell'Albania, con l'obiettivo di chiudere i negoziati entro il 2027 e promuovere l'ingresso di Tirana nell’Ue entro il 2030 – ma non solo. Meloni si è soffermata anche sul dossier Ucraina, in particolare sui negoziati per il cessate il fuoco: "Abbiamo visto nelle ultime ore, rispetto a una certa propaganda, chi sia disponibile a fare dei passi importanti a favore della pace e chi invece meno disponibile.

Penso però che non dobbiamo gettare la spugna, dobbiamo insistere per un cessate il fuoco incondizionato e per un accordo di pace serio che preveda garanzie di sicurezza per l'Ucraina. E continuiamo a lavorare per questo obiettivo".

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