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Il piano di Berlusconi per blindare il partito e tornare al voto nel 2015

Mariarosaria Rossi amministratore straordinario del partito. La sua nomina è un segnale alla fronda. Dopo il voto la "promozione" di Toti. L'attacco a Grillo deciso a tavolino: devono capire chi è

Il piano di Berlusconi per blindare il partito e tornare al voto nel 2015

Un'agenda fittissima, al punto che ritagliare una mezz'ora per l'ennesima intervista diventa difficile anche per chi a Palazzo Grazioli è più che abituato ad avere a che fare con i cambi di programma in corsa di Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia, infatti, è deciso a non lasciare nulla di intentato, a non risparmiarsi fino a quando il 25 maggio si apriranno le urne. Poi, lunedì, a bocce ferme si tireranno le somme. Anche se, ripete da giorni in privato, «il piano comunque non cambia» visto che le elezioni europee «sono una parentesi» prima delle prossime politiche. Che secondo l'ex premier «arriveranno di qui ad un anno», dato che «Renzi non vuole farsi fregare da chi gli fa la guerra nel Pd». E, forse, visti anche i risultati che usciranno domenica dalle urne, perché se davvero dovesse esserci l'exploit del M5S sarebbe difficile tenere a lungo in piedi un governo che ha il peccato originale di mancare di un'investitura popolare.

L'ex Cavaliere, dunque, si sta spendendo molto (ieri anche un'intervista alla Bbc in cui gli hanno chiesto se fosse vera la famosa frase su Angela Merkel, con la replica di Berlusconi che ha dato adito a una querelle tra chi ha teorizzato un certo imbarazzo e chi, come Deborah Bergamini, ha spiegato trattarsi di «tempi tecnici» per la traduzione). E anche oggi ha in programma un vero e proprio filotto: si parte alle otto di mattina con Agorà su RaiTre e si chiude a sera con Porta a Porta dopo un'intervista a Studio Aperto, una al Tg4 e vari collegamento telefonici con incontri elettorali. L'obiettivo è quello di recuperare gli indecisi, chi vorrebbe astenersi o è tentato - magari senza troppa convinzione - di votare per Beppe Grillo. Di qui l'affondo di ieri al leader del M5S, visto che fino adesso non era mai accaduto che Berlusconi tirasse in ballo le vicende giudiziarie dell'ex comico e la sua condanna per omicidio colposo. Un scelta ragionata e che secondo Berlusconi si sarebbe resa necessaria proprio per cercare di evitare che Grillo possa «sbancare». «Arrivati a questo punto - è stata la riflessione dell'ex premier - è giusto che il Paese sappia chi è davvero».
Un Berlusconi consapevole che la partita sarà difficile e preoccupato dalle ultime rilevazioni di Alessandra Ghisleri che dà Forza Italia al palo, con variazioni davvero minime. Ma se il partito sembra che tenga al Sud, è dato invece in discesa al Nord (pure in una roccaforte storica come la Lombardia). Con il rischio sempre più concreto per Forza Italia di arrivare terza dopo Pd e M5S (non necessariamente in quest'ordine).

Ecco perché l'ex presidente del Consiglio guarda al voto politico e vuole che Forza Italia riparta già dalla prossima settimana. Ed ecco perché avrebbe accelerato sulla nomina di Mariarosaria Rossi ad amministratore straordinario di Forza Italia al posto di Sandro Bondi. La senatrice, infatti, è una fedelissima dell'ex Cavaliere che segue come un ombra tra Roma e Milano. Insomma, per Berlusconi è come se il potere di firma sulle spese e sulle liste elettorali ce lo avesse di fatto lui (visto che l'interdizione dai pubblici uffici gli impedisce di ricoprire tecnicamente l'incarico). Il passaggio di consegne era inizialmente previsto dopo il voto (come lo sarebbe la nomina di Giovanni Toti a talent scout di nuovi volti del partito), ma se il risultato delle europee non fosse soddisfacente dentro Forza Italia potrebbero venirsi a creare delle tensioni tali da renderlo piuttosto complicato. D'altra parte, il braccio di ferro in corso con un Raffaele Fitto che sarà probabilmente l'azzurro che domenica prenderà più preferenze non è certo una novità di questi giorni. Di qui, la decisione di accelerare la nomina della Rossi. Perché, è stato il ragionamento di Berlusconi, «questa resta casa mia» e «comando io».

E «comunque vada» da lunedì «si ricomincia» in vista delle politiche che «sono alle porte».

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