Pier, basta equivoci: se vuoi allearti con noi lascia Letta e Crocetta l'intervento »

diE gregio direttore, mi permetto di affidare alla tua sensibilità giornalistica e al giudizio dei lettori del Giornale alcune mie considerazioni legate al recente endorsement di Pier Ferdinando Casini nei confronti del centrodestra. Questa mia riflessione in realtà mira a fare chiarezza e a restituire verità storica alla scelta di quanti decisero di rappresentare le ragioni e i valori di quel Centro che è sempre stato antagonista alla sinistra.
Converrai che nessuno meglio di me – per il percorso maturato in questi anni di militanza - può commentare con cognizione di causa una vicenda politica che ha portato ad una scissione dolorosa all'interno dell'Udc. Ma se è vero come è vero che si fa politica per passione, per una forma nobile di altruismo e per valori culturali di riferimento, è necessario rimarcare alcune distinzioni. Ebbene, Pier Ferdinando Casini ha scelto di schierarsi con il centrodestra. È una notizia, perché negli ultimi anni ha agito e si è collocato in ben altri orizzonti.
Vedremo quale parte della classe dirigente del partito seguirà Casini. Da convinto assertore della necessità di un governo e di politiche di centrodestra, un rafforzamento qualsivoglia di questo schieramento non può che rallegrarmi. Fa comunque bene, del resto, l'amico Casini a sostenere che nei confronti del nostro leader Silvio Berlusconi non vi sono mai state, da parte sua, questioni personali. Perché non credergli? E sicuramente Pier Ferdinando, quando ha votato per la decadenza di Berlusconi dal Senato non lo ha fatto per motivi personali, ci mancherebbe. Lo stesso sarà accaduto quando noi salvammo il governo Berlusconi dalle congiure che contro di esso muovevano Casini e Fini, che puntarono tutte le loro fiches sulla sfiducia. Nulla di personale anche in quel caso, c'è da giurarci. Anche il sostegno al governo Napolitano-Monti, senza dubbio voleva essere da parte di Casini un regalo al Cavaliere. Come leggere altrimenti l'appoggio incondizionato del leader Udc al governo di Enrico Letta, noto esponente di Forza Italia, se non come una dichiarazione di amore nei confronti di Silvio? Nulla di personale. Anzi. Sarà. Ma gli elettori quale idea possono farsi di chi oggi sceglie lo schieramento di centrodestra pur continuando a sostenere, in contemporanea, governi di sinistra? Succede a Roma, con l'esecutivo Letta, ma anche in Sicilia, dove l'Udc va a braccetto con il governatore Crocetta.
Si può parlare, come fa Casini, di lista unica per le Europee e firmare al contempo il patto di coalizione del governo Letta, senza provare un minimo di imbarazzo? Casini scelga veramente - e lo faccia anche la classe dirigente che in lui ancora si riconosce - per una adesione ideale a quei valori e a quel programma utili a restituire fiducia a imprese, giovani, famiglie, investitori. Si scelga la coalizione di centrodestra perché si crede in determinati valori etici, perché si ha una precisa visione della società e del modello di sviluppo da promuovere, una concezione liberale e non oppressiva dello Stato e della sua tassazione.

Perché si crede nella solidarietà sociale e in una crescita economica di tutto il Paese, senza divisioni, e perché ci si batte per una Europa politica e non solo monetaria e banchiera, più solidale. Si scelga il centrodestra solo se si è di centrodestra. Altrimenti è meglio astenersi. Ovviamente, anche per me, soprattutto per me, caro direttore, nulla di personale.
*deputato Forza Italia

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