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Pisa la rossa dedica una via al "fascista eretico" Niccolai

Il Consiglio comunale dice sì alla mozione presentata da un esponente del Pdl. La sinistra si spacca e arriva il «no» dell'Istituto storico della resistenza e della biblioteca Serantni

Pisa la rossa dedica una via al "fascista eretico" Niccolai

Alberto Giannoni
Una strada per Beppe Niccolai nella sua Pisa. La proposta è stata approvata dal Consiglio comunale ma continua a suscitare discussioni e polemiche. Niccolai è stata una figura originale nel post-fascismo italiano. Deputato del Movimento sociale per due legislature, rappresentava l'anima più movimentista del partito. Contestava la svolta «conservatrice» e di destra del Msi; si opponeva a Giorgio Almirante e alla sua linea del «doppiopetto» ma spesso dissentiva anche da Pino Rauti. Su queste posizioni radunò intorno a sé, e trascinò, alcune delle personalità migliori del partito, soprattutto giovani. Come ha scritto Marcello Veneziani «sognava di ricucire la ferita storica tra fascisti e comunisti e di combattere insieme contro la mafia e il potere democristiano, i potentati economici e la servitù americana». Per questo era considerato un eretico, un «marziano». Una figura discussa ma moralmente ineccepibile - questo lo riconoscevano anche gli avversari. Dopo due mandati da parlamentare non si volle ricandidare ma restò in Consiglio comunale, a Pisa, dal 1950 al 1980. E proprio dal Consiglio comunale pisano si torna a parlare di lui. L'iniziativa è di un consigliere del Pdl, Filippo Bedini, che come antidoto agli umori anti-politici ha voluto proporre il nome di tre importanti uomini politici pisani per altrettante vie della cittadina toscana. Un missino, un comunista e un democristiano: Niccolai, Giuseppe De Felice e Carlo Ciucci. «Personalmente - ha detto il consigliere Bedini in una dichiarazione riportata dal "Tirreno" - ho realizzato un mio piccolo sogno, il sogno di riuscire a far riconoscere la grandezza politica di Niccolai. Sogno che è sicuramente il più grande del mio mandato di consigliere. Per una questione di gratitudine. Sono entrato nella Federazione del Msi la prima volta a cavallo tra il 1988 e il 1989, che è l'anno in cui è morto Niccolai. Sono cresciuto, anche in famiglia, nel segno di questa grande figura politica, quasi "mitica" per un ragazzino. Poi l'ho studiato, ho fatto in modo che chi l'aveva conosciuto di persona me ne parlasse. E oggi sono riuscito a fare qualcosa che sinteticamente simboleggiasse la mia riconoscenza e la mia ammirazione».
La mozione, un po' a sorpresa, è stata approvata grazie alla solita spaccatura del centrosinistra. Il Pd si è in gran parte astenuto mentre hanno votato contro il Partito della Rifondazione comunista, che a Pisa conserva un certo radicamento, e Sinistra, Ecologia e Libertà (il partito di Nichi Vendola).

Contro l'iniziativa hanno poi tuonato l'Istituto storico della resistenza in Toscana e la biblioteca intitolata a Franco Serantini, un giovane anarchico che fu ucciso, in circostanze mai davvero chiarire, durante i disordini scoppiati in seguito a un presidio convocato dalla sinistra proprio per opporsi a un comizio in città di Niccolai.

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