Pisapia scarica Bersani: "Al centrosinistra serve una nuova anima"

Il sindaco di Milano propone la sua ricetta per le primarie: la "buona politica" e una terza via per una coalizione in grado di ragionare senza scontri, per recuperare anche i voti ai grillini

Pisapia scarica Bersani: "Al centrosinistra serve una nuova anima"

Avanti così non si può. Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, in un'intervista a Repubblica esce allo scoperto e propone la sua ricetta per una "terza anima" della sinistra, che per "rinnovare i partiti" pensi ad inglobare la "società civile", senza demonizzare le compagni politiche. E a fornire tanto una svolta per la sinistra, quanto "un punto di riferimento a moderati e liberali delusi da centrodestra e Lega".

Tra i candidati alle primarie Pisapia vorrebbe "un portabandiera dell'associazionismo e del volontariato" e tra gli ispiratori del suo progetto chiama in causa anche "ministri del governo Monti che non hanno condiviso completamente alcuni dei suoi provvedimenti". Molti - dice il sindaco milanese - sollecitano da tempo l'opzione di una sinistra "terza".

Monti deve andare a casa subito? Pisapia glissa un po', definisce l'esecutivo dei tecnici un governo di necessità, in grado di riportare "valori etico-morali" in politica. E chiede alla sinistra di "mettersi attorno a un tavolo", per non scontrarsi più. Di proporre la "buona politica", ovvero un "programma dal basso", con primarie "di coalizione", "parità di genere" e "limite di due mandati".

Pisapia parla di un ritorno all'impegno politico, che dovrebbe far pensare a chi "è da troppo tempo ai vertici di mettersi a disposizione senza incarichi di governo o un seggio in Parlamento". Ma non rottama. Non è Renzi. "Non voglio scardinare i partiti ma contribuire a rinnovarli facendo emergere forze vive".

La nuova sinistra ipotizzata dal sindaco è la medicina contro l'emorragia di voti finita in tasca ai grillini. Basterà un'opzione politica "che dimostra responsabilità" per riconquistare il terreno perduto.

Il rischio di aggiungere una voce ulteriore a un panorama politico già frammentato a sinistra non tocca il sindaco milanese: "Lo insegna la nostra esperienza a Milano. Ai comizi cìerano più palloncini arancioni e striscioni di associazioni che bandiere di partito".

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