Incastrato da una telecamera piazzata nel suo ufficio, a piazzale Clodio, dai colleghi di Perugia che da mesi indagavano con discrezione su di lui. E lui non è uno qualunque, è Roberto Staffa, un pubblico ministero che per anni si è occupato di abusi sessuali, prostituzione e pedofolia. Portano la sua firma tante inchieste importanti.
Favori in cambio di rapporti sessuali: il magistrato, da 15 anni alla Procura di Roma, fino a poco tempo fa nel pool della direzione distrettuale antimafia, è stato arrestato ieri con le accuse di concussione, corruzione e rivelazione del segreto d'ufficio. La sua stanza perquisita tra l'incredulità di chi lo conosce e l'imbarazzo dei vertici dell'ufficio giudiziario. Napoletano dall'accento inconfondibile e la battuta pronta, 55 anni, grande tifoso della Juventus e amante della musica tanto da mettere in piedi una band con colleghi e avvocati, i «Dura Lex», che si esibisce nei locali. Sono stati i carabinieri ad eseguire l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal pm Angela Avi.
Alla Procura del capoluogo umbro, competente ad indagare sui reati commessi dai magistrati romani, era arrivata un'informativa di un sostituto procuratore della capitale che aveva raccolto la confidenza di un transessuale. Sembrava una millanteria, invece pare fosse vero. Come risulterebbe da alcune registrazioni audio e video effettuate nell'ufficio del pm, al quarto piano della palazzina B della Procura della Repubblica. Veri e propri incontri a luci rosse chiuso a chiave nella stanza dove di solito interrogava gli indagati, accanto alla sede della polizia municipale. Sembra che i rapporti tra Staffa e i viados siano andati avanti per un anno e mezzo. Fino a quando uno di questi, coinvolto in un'inchiesta per sfruttamento della prostituzione condotta dal pm Barbara Zuin, nel bel mezzo di un interrogatorio di garanzia davanti al gip ha raccontato di conoscere il pm Staffa e ha svelato i retroscena del loro rapporto.
Il magistrato avrebbe offerto la sua protezione al trans in cambio di favori sessuali. Una sorta di ricatto, insomma. Increduli giudice e pm hanno ascoltato quelle insinuazioni, il verbale secretato. Subito è stata inoltrata un'informativa a Perugia, dove l'indagine è andata avanti in silenzio per mesi. Microspie e una microtelecamera sono state nascoste nell'ufficio del magistrato, per verificare i racconti del trans. Viado, ma non solo.
Al pm viene contestato anche di aver avuto un rapporto sessuale con una donna, parente d un detenuto, per concederle un permesso di colloquio in carcere. Sesso sarebbe stato preteso anche da un immigrato in cambio di un permesso di soggiorno per motivi di giustizia.
Staffa sarà interrogato venerdì. Intanto si è mosso anche il ministro Paola Severino che ha chiesto gli atti a Perugia per valutare eventuali iniziative disciplinari. Intanto il pm è stato sospeso dal servizio. Il suo avvocato, Salvatore Volpe, dubita delle accuse: «È un galantuomo assoluto, un magistrato che ha sempre anteposto il dovere e gli impegni professionali alle esigenze personali».
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