Pm, rimpasto ed Europee: i mal di pancia di Alfano

Guai kazaki per il vicepremier, problemi giudiziari per altri dirigenti Ncd. E nel partito cresce la voglia di tornare col Cavaliere

Pm, rimpasto ed Europee: i mal di pancia di Alfano

Roma - «E adesso?». In molti nel Nuovo Centrodestra, a partire dal leader Angelino Alfano, si rivolgono continuamente questa domanda. Senza però trovare una risposta soddisfacente.
C'è un dato di fatto. L'accanimento mediatico-giudiziario nei confronti di Nunzia De Girolamo suona come un brutto presagio nei confronti degli esponenti di vertice della formazione nata da una costola del «vecchio» Pdl. Lo stritolamento del giovane ministro, che per altro non è nemmeno indagata, sta inducendo a un profondo ripensamento della scelta compiuta lo scorso novembre: l'abbandono del Cavaliere per sostenere un esecutivo fragile e pasticcione. E non senza qualche mal di pancia.
Se De Girolamo fosse costretta a un passo indietro (visto l'accerchiamento dei «renziani» nei confronti del titolare delle Politiche agricole), cosa potrebbe accadere ad altri esponenti di primo piano che sono finiti nel mirino delle Procure? All'inizio di febbraio il gup di Milano dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio del presidente della commissione Agricoltura del Senato, Roberto Formigoni, per i finanziamenti alla Fondazione Maugeri. A fine mese entrerà nel vivo il processo al numero uno calabrese di Ncd in Calabria nonché governatore della Regione, Giuseppe Scopelliti, accusato di falso ideologico e abuso d'ufficio quando era sindaco di Reggio Calabria.

La kermesse palermitana del Fatto domenica scorsa ha rilanciato le velleità «scandalistiche» sulla trattativa Stato-mafia della locale Procura che a fine luglio ha respinto la richiesta di archiviazione per l'ex presidente del Senato, Renato Schifani, indagato relativamente alla sua attività di avvocato. Ultimo, ma non meno importante: ieri si è saputo che il prefetto Giuseppe Procaccini ha dichiarato ai pm di Roma che «Alfano sapeva della necessità per i kazaki di rintracciare Ablyazov, ma non sapeva che la vicenda avrebbe potuto coinvolgere la moglie e la figlia». Il vicepremier è stato così sconfessato.

Con un Matteo Renzi che usa il giustizialismo connaturato alla sinistra come un taxi e che soprattutto è sponsor di un rimpasto che penalizzerebbe Ncd (pare che Graziano Delrio punti al posto di Angelino al Viminale), «lacrimoni e pentimenti» (il copyright è di Umberto Balsamo) diventano il pane quotidiano di Ncd. Una conferma della crisi di nervi in atto è data dai movimenti in corso in Piemonte in vista del probabile ritorno alle urne per le Regionali. «La speranza più concreta per Ncd è andare nel listino di Chiamparino (l'ex sindaco di Torino del Pd è il candidato in pectore del centrosinistra; ndr) perché, al momento, il grosso della base sta cercando un riavvicinamento con Forza Italia che i vertici locali non gradiscono», spiega una fonte bene informata. E lo psicodramma potrebbe replicarsi in altre situazioni se qualche giunta regionale o comunale di spicco dovesse concludersi prima del previsto.
Il riavvicinamento a Forza Italia non sarà, però, un'operazione facilissima. Premesso che non c'è nessuna preclusione tra gli azzurri verso gli ex colleghi di partito, per la reunion occorrerebbe un manifestazione tangibile: far cadere il governo delle tasse. Opzione, al momento, troppo dura per chi ha difeso Enrico Letta dal suo stesso partito. Il problema è che un segnale più soft, come la conversione al modello spagnolo o al Mattarellum sulla nuova legge elettorale, è strettamente connessa a quanto la Consulta scriverà nelle motivazioni che accompagnano la bocciatura dell'attuale sistema.

Anche il Mattinale di Forza Italia sollecita la svolta: «Mandare a casa Letta e porsi in forte alleanza con Berlusconi e Forza Italia. Dai, Angelino: salta fuori dal pentolone in cui Renzi ti sta cuocendo!». E il mal di pancia aumenta.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica