Una nuova polemica si è abbattuta su Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, che ha ricevuto un riconoscimento al Premio internazionale di giornalismo Luchetta. "State premiando una persona che diffonde falsità, incita all'odio e, soprattutto, si fa portavoce della difesa dei terroristi di Hamas. La signora Albanese — e con lei, indirettamente, la vostra Fondazione — arriva a sostenere che i veri colpevoli siano gli israeliani, attribuendo loro la responsabilità delle vittime civili di Gaza. Che vergogna", hanno dichiarato il presidente della comunità ebraica di Trieste e Friuli Venezia Giulia, Alessandro Salonichio e il rabbino capo di Trieste e Fvg, Eliahu Alexander Meloni in un articolo pubblicato sul quotidiano triestino Il Piccolo.
A organizzare il premio è stata la Fondazione Luchetta che si occupa di assistenza ai bambini, nata in ricordo di Marco Luchetta, giornalista morto nel corso di un servizio giornalistico a Mostar, in Bosnia, nel 1994 durante la guerra, insieme a Alessandro Saša Ota e Dario D'Angelo. Per l'onorevole Emanuele Loperfido di Fratelli d'Italia il premio ad Albanese "è una scelta del tutto inopportuna" perché, dice in una nota, "parliamo di un riconoscimento nato per onorare quattro valorosi reporter uccisi in scenari di guerra un'eredità che impone equilibrio, serietà e rispetto. Per questo considero anche politicamente provocatoria la scelta di attribuirlo ad Albanese". Il premio verrà consegnato il prossimo 21 novembre a Trieste che, ha precisato l'onorevole, "è città di convivenza religiosa e culturale, dove coesistono Chiesa cattolica, ortodossa e comunità ebraica. Conferire qui un premio di tale valore a chi ha diffuso parole che non favoriscono la pacificazione non rende onore né al Premio né alla città stessa. Trieste e la memoria dei quattro giornalisti caduti meritano rispetto. Non così".
Da parte sua Daniela Luchetta, vedova del giornalista, ci ha tenuto a precisare all'Ansa che "la Fondazione è talmente lontana dal razzismo... Le accuse mosse sono pretestuose. Chi può essere dalla parte di Hamas o del 7 ottobre? È spaventoso quel che è accaduto, ma non si possono sterminare migliaia e migliaia di civili". La Fondazione, ha aggiunto, "è dalla parte di chi difende i diritti umani, delle persone, è contro la sofferenza, la prevaricazione. Francesca Albanese è stata scelta per aver da subito denunciato quanto stava accadendo a Gaza e in Cisgiordania, un popolo che continua a essere sotto attacco" ed è "dalla parte dei bambini israeliani, palestinesi, yazida, nigeriani, sudanesi, armeni... Potrei continuare".