Il presidente spiega le scelte aziendali e le novità

Le persone dietro i personaggi, i modi prima della moda. È il senso della nuova campagna pubblicitaria United Colors of Benetton presentata ieri a Parigi nel megastore di Boulevard Houssmann. Stavolta il colosso di Ponzano Veneto (6.500 negozi in 120 Paesi del mondo, con un fatturato che supera i 2 miliardi di euro all'anno) tenta di fondere l'impegno sociale con l'immagine del prodotto utilizzando come testimonial nove tra top model e modelli con storie di fatica e diversità da raccontare. «Li abbiamo scelti per questo, non per i loro volti» giura Alessandro Benetton, presidente di Benetton Group dallo scorso aprile, svelando i nomi dei protagonisti. Tra loro ci sono Alek Wek (a 14 anni profuga dal Sudan, oggi star delle passerelle), Mario Galla (27 anni, occhi verdi da capogiro e una protesi al posto della gamba destra) oltre a Lea T che un tempo si chiamava Leandro Cerezo: una donna stupenda prigioniera in un corpo maschile. Non mancano quelli che Dagospia chiamerebbe «tipini fini»: da Charlotte Free la californiana nota per i suoi capelli rosa bubble gum a Kiera Chaplin nipote del leggendario Charlot, pronipote del commediografo Eugene O'Neil e già testimonial di Hogan, Tommy Hilfiger e Armani Exchange senza dimenticare Elettra Wiedemann, l'aristo-modella figlia di Isabella Rossellini nonché nipote del grande Roberto e di Ingrid Bergman. Un ompromesso storico tra politically correct e fashion system?«Cerchiamo di esprimere la nostra opionine - spiega Benetton - Fotografare i nostri capi addosso a professionisti sarebbe stato troppo facile, questa è gente con un vissuto particolare, non sono solo belli hanno anche un'anima. Il pugile Dudley O'Shaugnessy cresciuto a pane e violenza in un sobborgo prima di essere scoperto come modello da Riccardo Tisci di Givenchy, ha accettato senza nemmeno sapere il compenso. Ci ha fatto poi sapere che fin da piccolo amava molto Benetton». E la moda? «Abbiamo come stilista You Nguyen che è molto bravo e stiamo lavorando a nuovi progetti: non saremo mai un marchio di moda usa e getta». Malia Obama ha scelto un vestito di H&M per presenziare al giuramento del padre...

«Sono a favore della diversità».
Tra i progetti quello di lanciare nei negozi Playlife modelli tirati fuori dall'armadio di Alessandro Benetton. Ci sono i West Jeans oppure i mitici capi tecnici del marchio Killer Loop.

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