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Primarie Pdl, Alfano: "Si voterà due mesi come negli Usa"

Il segretario Pdl ne è sicuro: "Sconfiggeremo l'astensione, il centrodestra riparte da lì"

Primarie Pdl, Alfano: "Si voterà due mesi come negli Usa"

Roma «Il Pdl farà le primarie all'americana, e dovrà essere più forte dei sondaggi che attualmente accreditano solo una scarsa partecipazione a questa consultazione». Angelino Alfano si lancia nella sua doppia battaglia: vincere la scommessa delle primarie, sconfiggendo il «generale astensione», e aggiudicarsi la corsa per la premiership. Una sorta di «rischiatutto» politico a cui il segretario non vuole sottrarsi e per il quale è pronto a metterci la faccia, ben sapendo che, almeno in partenza, l'appeal della gara è piuttosto basso.
«Le primarie saranno sequenziali, nel corso di due mesi. Speriamo che da lì possa ricominciare il cammino del centrodestra. Sui sondaggi non ho avuto modo di discutere con Berlusconi, ma dobbiamo essere più forti». Il segretario del Pdl, comunque, dopo il black out del fine settimana durante il quale Berlusconi ha staccato la spina e non ha voluto parlare con i dirigenti di partito, avrà presto un chiarimento con il presidente per fugare le interpretazioni eccessivamente taglienti date alle sue parole nelle ultime ore. Nel Pdl, in realtà, il timore di un blitz di Berlusconi a ridosso delle primarie esiste ancora, così come quello di una mossa a posteriori da consumare nell'eventualità che la chiamata ai gazebo si riveli fallimentare.

«Lo spacchettamento - spiega Raffaele Fitto - sarebbe un errore madornale. Significherebbe fare un enorme regalo ai nostri avversari. Bisogna serrare le fila e procedere compatti con Berlusconi e Alfano, uscire dai retroscena e tornare sulla scena». Altro elemento potenziale di conflitto è quello della legge elettorale. Berlusconi appare sempre più perplesso sulle preferenze mentre gli ex An non vogliono cedere su questo punto. Il nodo, comunque, dovrebbe sciogliersi entro la settimana. L'ex premier, peraltro, in queste ore ha incassato un rimprovero a sorpresa: quello di Daniela Santanchè. «Sono arrabbiata con Berlusconi perché tutta questa situazione è data dalla sua non-decisione» spiega a Omnibus. «Capisco che voglia convincere e non costringere, però questa indecisione ci ha portato in una situazione devastante per il nostro elettorato». Detto questo, però, la pasionaria del Pdl non modifica il suo giudizio critico sull'appuntamento del 16 dicembre. E critica il paragone tra Berlusconi e Scalfaro fatto da Alfano. «Parole che mi sono suonate male, non mi sono piaciute per niente». Infine un annuncio: «Se vincessi le primarie non ricandiderei Verdini ma gli chiederei di essere il manager della campagna elettorale, perché in via dell'Umiltà è l'unico che lavora dalla mattina alla sera».

Nel frattempo le schermaglie tra candidati continuano. Guido Crosetto rivela: «Alfano è un amico, so bene che non ha gradito la mia candidatura ma non condivido la sua linea». Viene anche diffuso un sondaggio Swg che dà le quotazioni del segretario del Pdl in rialzo. Alfano, secondo questa rilevazione, sarebbe al 59% seguito da Alessandra Mussolini all'8%, Tremonti al 7% e Giorgia Meloni al 5%. Si avvicina, intanto, la prima uscita pubblica di Gianpiero Samorì. Il banchiere modenese, diventato l'outsider di queste primarie, ha avviato la raccolta firme e punta a chiudere la pratica in vista della sua convention di sabato e domenica (per la quale pare ci siano 4mila prenotazioni).

Una prova di forza che dovrebbe rappresentare il biglietto da visita per una candidatura che non vuole essere soltanto di testimonianza.

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