Pro Pal, la mossa per aggirare il Daspo a Mohammad Hannoun

Il corteo ha "traslocato" nella vicina città di Milano dopo che al presidente dell'Associazione Palestinesti in Italia è stato dato un foglio di via dal capoluogo: "Sostengo moralmente la legittima resistenza del popolo palestinese"

Pro Pal, la mossa per aggirare il Daspo a Mohammad Hannoun
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Le manifestazioni del sabato dei pro Pal si sono spostate da Milano a Sesto San Giovanni, città immediatamente contigua al capoluogo lombardo, per aggirare il daspo imposto a Mohammad Hannoun, presidente dell'Associazione Palestinesi in Italia. Una decisione necessaria in conseguenza delle dichiarazioni dell'uomo durante uno dei cortei che si sono tenuti nelle scorse settimane a Milano. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi sottolineò che le parole di Hannoun furono di "carattere 'istigatorio', sostanzialmente approvando i sanguinosi abusi commessi da miliziani di Hamas nei confronti di altri cittadini palestinesi ritenuti 'collaborazionisti' dell'esercito israeliano".

Hannoun è stato raggiunto sabato scorso da un foglio di via al suo arrivo all'aeroporto di Milano-Linate, dove erano andati a prenderlo per poi portarlo alla manifestazione, che non ha mai raggiunto. Quindi ecco che, per i prossimi sei mesi, a meno di un daspo imposto anche dal Comune di Sesto San Giovanni, le manifestazioni per la Palestina sono state spostate nella cittadina alle porte di Milano. "Questo foglio di via è un'ammonizione del governo Meloni non alla persona di Hannoun ma al corteo che da due anni non si è mai fermato nella città di Milano. Per fare pressioni su di noi che abbiamo sconfitto sia la lobby sionista sia la narrativa del governo nazifascista italiano. Io sono tranquillo e sono deciso ad andare avanti. Non mi fermerò perché sostengo una lotta giusta, sono contro l'occupazione nazisionista e continuerò a esserlo", ha dichiarato l'uomo prima della manifestazione.

Hannoun ha respinto le accuse, provenienti dagli Usa, di essere un "finanziatore di Hamas" ma ha dichiarato che "sono qui da 42 anni, tutt'ora raccolgo fondi per progetti umanitari in Palestina e continuerò a farlo. Tutto quello che faccio sono progetti umanitari, non ho mai finanziato alcuna attività militare o terroristica. Io sostengo moralmente la legittima resistenza del popolo palestinese". Davanti alla "furbizia" dell'Associazione dei Palestinesi, Silvia Sardone, vice segretario Lega e Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni, hanno alzato la voce sottolineando che la manifestazione di oggi è stata organizzata con "il chiaro intento di sfida e provocazione verso chi gli ha concesso il foglio di via. Vorremmo ricordare a lui e a tutti i violenti che fanno i cortei con lui che con la Lega e con questo Governo non c'è più spazio per i professionisti della violenza che vogliono solo creare disordini e insicurezza mascherandosi dietro la causa palestinese". Il centrodestra, hanno aggiunto, "ne ha chiesto l'espulsione, e ne siamo sempre più convinti.

Queste manifestazioni antisemite e con messaggi d'odio sono sempre più inaccettabili. La sinistra che va a braccetto con questi personaggi dovrebbe prenderne le distanze e invece continua a 'difendere' chi vuole Israele cancellato dalle cartine geografiche".

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