Era il 25 luglio del 2011 e il Giornale già anticipava quello che sarebbe accaduto pochi mesi dopo, con le dimissioni del governo Berlusconi e la nomina dell'esecutivo dei tecnici guidati dall'ex membro della commissione europea Mario Monti. «La trappola dei banchieri» il titolo della prima pagina del nostro quotidiano (nelle foto a lato le prime tre pagine del Giornale di allora) a sottolineare i giochi dei poteri forti che puntavano sul bocconiano come prossimo presidente del Consiglio: una ricostruzione che, dopo il retroscena svelato da Alan Friedman nel suo libro Ammazziamo il gattopardo sui contatti tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e Mario Monti già nell'estate del 2011, assume ancora maggior consistenza. Il direttore Alessandro Sallusti nel suo editoriale raccontava poi di un incontro avvenuto pochi giorni prima in uno dei templi della finanza milanese, la storica Ca' de Sass, oggi quartier generale di Banca Intesa.
Scriveva Sallusti: «Giovanni Bazoli e Corrado Passera si sono intrattenuti con Romano Prodi, Carlo De Benedetti e Mario Monti (economista, presidente della Bocconi e per due volte ministro europeo) a disegnare un possibile dopo Berlusconi, dove il dopo, nelle speranze dei convenuti, è ormai dietro l'angolo, certamente prima della fine naturale della legislatura». Nelle stesse pagine del Giornale un'intervista all'ex ministro Antonio Martino smascherava una sinistra che «ama i colpi di Stato» e a cui «piacciono i tecnocrati senza rispetto per la volontà di chi vota».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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