Politica

Quattro misure in 100 giorni: Imu, lavoro, imprese, sprechi

Si conclude la clausura del governo all'abbazia di Spineto. Venerdi in Cdm le coperture di Imu e Cig

Il premier Enrico Letta col vicepremier Angelino Alfano
Il premier Enrico Letta col vicepremier Angelino Alfano

La clausura del governo è finita. Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha concluso i lavori tracciando la road map, definita tra le mura dell'abbazia di Spineto con tutti i membri dell'esecutivo. Quattro punti fondamentali da attuare entro i primi cento giorni di legislatura: misure per favorire i giovani nell'ingresso nel mercato del lavoro, il decreto sull'abrogazione dell'Imu sulla prima casa, un pacchetto di agevolazioni fiscali per "gli italiani che vogliono fare" impresa e l’avvio di una riforma della politica che "arrivi a un punto di non ritorno". Già nel prossimo Consiglio dei ministri, che si terrà venerdì, il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni darà risposte concrete sulle coperture per rifinanziare la cassa integrazione in deroga e per rinviare la tassa sull'abitazione. Insomma, almeno sulla carta, sembrerebbe che il "ritiro spirituale" abbia dato i suoi frutti. Adesso non resta che vedere se l'esecutivo e il parlamento saranno in grado di coglierli.

"La premessa dell’azione di governo è che stiamo cominciando a conoscerci - ha assicurato Letta - dovremo fare un lavoro il più possibile comune con regole di linguaggio improntate sulla franchezza e lealtà reciproca". Superato lo scoglio della partecipazione dei ministri alle manifestazioni elettorali, l'esecutivo sembra aver trovato l'armonia per lavorare insieme. D'altra parte è lo stesso vicepremier Angelino Alfano ad ammettere che, per quanto i problemi esistano, il governo non ha alcuna intenzione di farsi "sopraffare dai problemi". Con questo spirito sono, così, riusciti a stendere un pacchetto di riforme ambizioso per la cui approvazione sono fermamente intenzionati a coinvolgere anche le opposizioni. Il governo nominerà subito una commissione di esperti esterni per le riforme costituzionali che sarà presieduta dallo stesso presidente del Consiglio. Nei primi cento giorni la commissione elaborerà le idee da consegnare ai presidenti delle Camere che, a loro volta, dovranno passarle a una Convenzione per le riforme costituzionali. Quest'ultima sarà composta dai componenti delle due commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato e sarà, quindi, presieduta dai presidenti Francesco Paolo Sisto e Anna Finocchiaro. Al ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello toccherà verificare l’abolizione del finanziamento pubblico e la riforma della legge elettorale. La riforma della giustizia, invocata da Silvio Berlusconi alla manifestazione di Brescia, non rientra invece nelle proprità da mettere in cantiere entro i primi cento giorni di governo. "Ha una gittata più lunga", si è limitato a dire Letta.

Oltre alle riforme, la priorità resta il piano economico per rilanciare il Paese e frenare la recessione. In questo senso vanno i quattro punti di partenza illustrati da Letta e condivisi, con "autentica soddisfazione", da Alfano. "Un piano per il lavoro e il superamento dell’Imu fanno parte di una missione strategica per mettere l’Italia fuori dalle secche della crisi", ha spiegato il vicepremier. Davanti ai disastri prodotti dalla crisi economica e dalle politiche di austerity attuate dai tecnici, il nuovo governo non può non tener conto che bisogna contrastare il crollo dei consumi.

Proprio per, l'esecutivo intende partire lavorando sull'eliminazione dell’Imu sulla prima casa e aiutando chi vuole avviare un'impresa, ma resta impigliato nei lacci della burocrazia.

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