Quei 19 milioni di euro di vitalizi (che il Trentino diceva di aver abolito)

La Regione ha abolito i vitalizi nel 2014 ma li paga ancora a chi ha raggiunto i requisiti. E le cifre non possono che suscitare indignazione. La riforma del leghista Paccher con l'obiettivo risparmio

Quei 19 milioni di euro di vitalizi (che il Trentino diceva di aver abolito)
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In Trentino Alto-Adige, ma non solo, è di nuovo tempo di polemica sui vitalizi dei consiglieri regionali. È una diatriba che rispunta a cadenza regolare, persino prima dei tempi della separatista Eva Klotz, con il suo assegno superiore a 900mila euro. La novità riguarda ancora delle cifre. Filippo Degasperi, ex grillino e ora civico, ha presentato un’interrogazione sui vitalizi percepiti nonostante l’abolizione del 2014. Così è spuntato il quadro generale: diciannove milioni di euro per ventisette ex consiglieri regionali. La cifra emersa in questi giorni non ha bisogno di troppi commenti. Una cifra che non necessita di troppi commenti. C’è un motivo se questo tema è balzato di nuovo agli onori delle cronache: il presidente del Consiglio regionale Roberto Paccher, della Lega sta portando avanti alcune novità sul trattamento economico, novità che dovrebbero garantire 26 milioni di euro di risparmio annui. E quindi i consiglieri regionali sono tornati a interessarsi della materia, comprese le presunte storture. Ma la riforma Paccher non ha a che fare con i vitalizi contestati in questi giorni. Gli stessi vitalizi che in Trentino Alto Adige sarebbero stati - come premesso - cancellati nel 2014. Ma che ancora comportano qualche "però". La legge dei tempi, infatti, continua a produrre effetti anche nel 2024, tanto che gli ex 27 consiglieri regionali possono rivendicare il vitalizio per un motivo molto semplice: hanno maturato i requisiti richiesti.

Rimane la natura cospicua, per usare un eufemismo, delle cifre. Un caso specifico ha sollevato più indignazione di altri: un ex consigliere regionale arriva a percepire in totale quasi due milioni di euro. E altri sei di questi ex consiglieri oltrepassano il milione di euro ciascuno.

Ugo Rossi, già esponente di punta del centrosinistra trentino, e Arno Kompatscher, dell’Svp, i due presidenti in carica dieci anni fa, avevano messo mano alla situazione, attaccando i privilegi. E sembrava che il sistema del Trentino Alto Adige potesse dirsi al riparo dal meccanismo dei vitalizi, ingranaggio stigmatizzato anche al di fuori dei confini regionali. Kompatscher oggi anzi rivendica i risultati ottenuti, abolendo la riforma Thaler, e sottolinea come i parametri attuali siano dipesi pure dalle direttive dei tecnici, tra cui pure quelli dell’Inps. Insomma Kompatscher non è disposto a disconoscere l’impianto legislativo di un decennio fa, e anzi sostiene di aver contribuito a migliorare la situazione. Il presidente della Regione autonoma del Trentino Alto Adige suggerisce anche di guardare all’inflazione per la lettura dei dati. Oggi, tra più inferociti, ci sono i sindacati, soprattutto la Cgil, che però tende a omologare la questione con la riforma Paccher, che è invece un’altra cosa.

L’esponente del Carroccio, infatti, sta battagliando affinché il sistema delle pensioni dei consiglieri diventi contributivo. In estrema sintesi, con il progetto di legge caldeggiato da Paccher, il diritto all’indennità differita sarebbe destinato a rimanere nell’ente pubblico, invece che all’interno di fondi privati.

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