Ranucci indagato per gli audio di Sangiuliano. FI: "La Rai rifletta"

Il conduttore di “Report” è indagato insieme al giornalista Luca Bertazzoni per interferenze illecite nella vita privata. Il forzista Rosso: “Ipotesi di reato grave”. La replica: "Sono sereno"

Ranucci indagato per gli audio di Sangiuliano. FI: "La Rai rifletta"
00:00 00:00

Sigfrido Ranucci è indagato per interferenze illecite nella vita privata a causa della messa in onda, su “Repo”t", dell’audio della telefonata tra l’ex ministro Gennaro Sangiuliano e la moglie Federica Corsini. Insieme a lui, è indagato il giornalista Luca Bertazzoni. Il file in questione faceva riferimento al presunto tradimento dell’allora titolare del Mic con l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia. La prima reazione è quella di Forza Italia con un messaggio alla Rai: l’azienda rifletta.

Ranucci è indagato per un “reato grave” è la sottolineatura del senatore e capogruppo forzista nella commissione di Vigilanza Rai Roberto Rosso: “Ribadendo sempre e nei confronti di tutti il nostro fermo garantismo, quanto accaduto non può che indurre delle riflessioni sul tipo di servizio pubblico che si vuole proporre ai cittadini. La Rai non può diventare strumento di un gossip sguaiato. È perciò chiaro che l'azienda dovrà valutare le azioni di chi ne rappresenta il volto in tv".

“Una scelta di voyeurismo televisivo, inutile, a fatti conclusi, che già criticai aspramente come commissario della vigilanza. Non è una querela per diffamazione ma una grave ipotesi di reato” è invece il commento di Maurizio Gasparri: “Fatte salve le garanzie costituzionali che noi riconosciamo agli indagati fino a sentenza passata in giudicato, occorre notare, come Ranucci sempre solerte sugli altri, si sia guardato bene dal giustificare il suo comportamento". Il presidente dei senatori azzurri ha rimarcato che si pone un problema a carico di viale Mazzini sui comportamenti dei suoi dipendenti e collaboratori: “Dai social, inoltre, apprendiamo che lo stesso Ranucci è stato ospite della Boccia in un podcast da lei condotto e che con la stessa persona, indagata in molteplici procedimenti giudiziari a Roma, a Pisa e a Napoli, avrebbe presentato il suo libro in provincia di Napoli. È evidente che la tutela della dignità delle persone è un confine che nessuno potrà travalicare. Nessuno gode di impunità e anche Ranucci deve rispettare le leggi. La Rai ha il dovere di attivare tutti i meccanismi interni previsti dalle normative e non fare sconti a nessuno".

Non è tardata ad arriva la presa di posizione di Ranucci. "Io so solo che è stata presentata una denuncia sulla vicenda della diffusione dell'audio della telefonata con la conversazione tra Gennaro Sangiuliano e la moglie. Siamo tranquilli, abbiamo semplicemente dato la notizia che il contratto di Maria Rosaria Boccia era stato bloccato in seguito a quella telefonata" le parole del conduttore all'Ansa. E ancora: "Abbiamo dato una notizia inedita. L'audio di quella telefonata era stato registrato non certo da noi. Noi ci siamo limitati a riportare 30 secondi di un audio che mi risulta essere lungo ore, perché da quell'estratto emergeva la notizia che, in seguito alle pressioni subite dalla moglie, Sangiuliano lo stesso giorno aveva inviato un messaggio al capo di gabinetto Gilioli per stoppare il contratto di Maria Rosaria Boccia. Tra l'altro, su questa vicenda della trasmissione dell'audio era stato aperto anche un procedimento da parte dell'Ordine dei giornalisti che è stato archiviato".

Sul tema è intervenuto anche Fratelli d'Italia. "Non possiamo restare indifferenti di fronte alla notizia che il conduttore della trasmissione televisiva Report, Sigfrido Ranucci, e il giornalista Luca Bertazzoni sarebbero stati indagati per il reato di interferenze illecite nella vita privata per la diffusione di un audio relativo alla vicenda della signora Maria Rosaria Boccia. Fermo restando il rispetto per l'azione della magistratura e che si è condannati soltanto alla conclusione del procedimento giudiziario, non possiamo però non interrogarci sulla qualità del giornalismo offerto, non solo in questa occasione, dalla trasmissione Report" la nota del partito del premier Meloni: "Il servizio pubblico, finanziato con il canone dei cittadini, non può scadere nella ricerca morbosa del gossip, andando a scavare nella vita privata delle persone, pur di alzare lo share, meglio ancora se a farne le spese sono esponenti del governo Meloni. Chiediamo, pertanto, ai vertici Rai di valutare l'adozione di dovuti provvedimenti nel rispetto dei contribuenti e per la tutela dell'immagine della tv pubblica".

Ranucci non fa passi indietro, ribadendo di essere un giornalista e che sul suo operato si è già espresso l'Ordine. Ma non solo: "Ricordo anche che il diritto del cittadino ad essere informato ha una valenza superiore anche rispetto alla tutela della riservatezza su questioni di vita privata, se ci si limita all'essenzialità della notizia. Lo dicono anche il codice deontologico dei giornalisti e il Garante per la privacy". Il cronista ha poi aggiunto: "Non mi è arrivato ancora nessun avviso dalla procura e qualora arrivasse si tratterebbe solo di una delle tante indagini avviate contro Report. Ho da sempre fiducia nella magistratura e nella giustizia. Proprio oggi il Tribunale di Roma ha archiviato la denuncia di Ciavardini e De Angelis nei nostri confronti. Sarebbe interessante capire come hanno avuto la notizia Rosso e Gasparri.

Strano che si siano accorti solo adesso dell'esistenza di una denuncia. Ricordo anche che la procura ci ha chiesto gli audio inediti sulla vicenda, anche quelli relativi a Gilioli, perché c'è un'utilità da punto vista investigativo".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica