
Dopo avere accusato Giorgia Meloni delle peggiori nefandezze, ora la sinistra alza il tono dello scontro e si rivolge alla premier con una superficialità inaudita. Questa volta ad attaccare la leader di FdI ci pensa l'avvocato Luigi Li Gotti. Il nome è già noto: il legale è l’autore della denuncia per favoreggiamento e peculato in concorso che ha fatto scattare l’avviso di garanzia per la premier Giorgia Meloni, i ministri Carlo Nordio (Giustizia) e Matteo Piantedosi (Interno) e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, sul caso Almasri.
Incalzato dalle domande di Corrado Formigli, durante l’ultima puntata di Piazza Pulita, il legale è arrivato ad accusare Meloni di commettere un reato. Nessun errore di battitura. Secondo Li Gotti andare al seggio ma non ritirare la scheda, come nei pieni della premier, sarebbe un reato. "Io faccio un discorso giuridico. Domani sera a mezzanotte scatta il silenzio elettorale, per cui ogni manifestazione di propaganda è vietata. Nel momento in cui la presidente Meloni annuncia di andare al seggio e di fare il gran rifiuto delle schede, sa benissimo che sarà seguita dalle telecamere", esordisce a favore di telecamera.
Poi la bordata più surreale. "A mio parere la presidente Meloni diventa consapevole che sta facendo un gesto di propaganda per l'astensione, diventa un messaggio per gli elettori. E la propaganda elettorale, quando c'è il silenzio, è un reato". Ma non basta."E quindi, se succedesse?", lo incalza il conduttore.
Li Gotti non aspetta altro e replica piccato: "È vero - cerca poi di raddrizzare il tiro - che si può fare, ma se a farlo è il presidente del Consiglio... È un reato". Una conclusione che nasconde un’accusa molto pesante nei confronti del presidente del consiglio italiano.