"L'utopia comincia a prendere vita". Ora Beppe Grillo inizia a crederci davvero e a pensare che quel suo delirante sogno di sempre possa finalmente diventare realtà. Anche in Italia. Il reddito universale - quintessenza dell'assistenzialismo pubblico - sta per essere introdotto in via sperimentale in Catalogna, sospinto dalla sinistra anticapitalista e indipendentista del Cup (Candidatura di Unità Popolare). Una notizia che il fondatore dei Cinque Stelle ha prontamente captato e rilanciato sul proprio blog, auspicando un simile progetto anche nel nostro Paese. Ma certo: siccome il reddito grillino non ha creato abbastanza caos, perché non passare allo step successivo?
Reddito universale, il sogno di Grillo
"L'esperimento di un reddito universale in Catalogna è praticamente pronto a vedere la luce", ha comunicato Grillo sul proprio sito e sui social, pubblicando poi un post con i dettagli della misura catalana. Per due anni - ha spiegato il comico - verranno erogati 800 euro al mese per adulto e 300 euro al mese per i minori di 18 anni a 5mila catalani, per vedere come cambiano le loro vite, le loro città, l'uso dei servizi pubblici. Ma soprattutto, ha sottolineato il garante del Movimento, "per dimostrare che questa strada, quella del reddito di base universale, è l'unica vera via per porre fine alla povertà e alla precarietà". Aiuto, che déjà vu: quella dell'abolizione della povertà è una storia che ci sembra di aver già sentito, con tanto di festeggiamenti pentastellati dal balcone di palazzo Chigi. Ma poi sappiamo come è andata a finire.
L’esperimento di un #RedditoUniversale in Catalogna è praticamente pronto a vedere la luce. Per due anni, 5000 catalani riceveranno 800 euro al mese incondizionatamente. Un progetto pilota che il nostro paese dovrebbe emulare. https://t.co/YRPqEaPsQo #UBI #BIN #RENDABASICA
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) February 20, 2023
Reddito universale in Catalogna, come funziona
Delle 5mila persone che riceveranno il reddito di base universale - si legge ancora nel post di Grillo - la metà sarà scelta a sorte dalle famiglie di tutta la Catalogna e l'altra metà corrisponderà alla popolazione di due comuni, tra i 1200 e i 1400 abitanti. I criteri di scelta delle località candidate e di quelle definitivamente selezionate saranno comunicati prima dell'inizio del piano. Il progetto, da quasi 100 milioni di euro, sarà destinato a chiunque abbia un reddito fino a 45mila euro lordi. I soldi ergogati potranno utilizzati dai beneficiari per qualsiasi scopo. Dalla copertura di bisogni primari come il cibo o il pagamento dell'affitto, all'acquisto di oggetti di lusso, di automobili o vacanze. Come si dice "paga Pantalone" in catalano? L'unica condizione per l'accettazione del sussidio sarà la realizzazione di interviste e sondaggi per scoprirne l’incidenza sul comportamento delle persone.
"Prendiamo esempio"
Il punto è che nemmeno i catalani sanno quali effetti produrrà nel concreto questa operazione assistenzialista e infatti il lancio a corto raggio avrà proprio l'obiettivo di verificarne le conseguenze. Chissà perché, quando ci sono istanze dagli esiti incerti e potenzialmente fallimentari, Beppe Grillo sembra esserne attratto in modo particolare. Il comico ha infatti definito quello sul reddito universale "un progetto pilota che il nostro Paese dovrebbe emulare". "Prendiamo esempio", ha poi ribadito.
E questo nonostante gli elettori nostrani abbiano bocciato i provvedimenti grillini votando il centrodestra che aveva promesso di revocarli.Le stranezze che accadono all'estero (peraltro in modo circoscritto) per Grillo diventano un modello da esportare. Era accaduto anche con l'esperimento danese della società cashless - senza contante - auspicato dal comico ligure anche per il nostro Paese.
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