Referendum, La Russa: "Farò propaganda affinché la gente stia a casa"

Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha affermato che, per quanto lo riguarda, "continuo a dire che ci penso"

Referendum, La Russa: "Farò propaganda affinché la gente stia a casa"
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Il prossimo 8 e 9 giugno gli italiani possono votare per il referendum promosso dai partiti attualmente all'opposizione. Sono in tutto 5 i quesiti, tra i quali quello per il dimezzamento da 10 a 5 anni del periodo di residenza legale in Italia necessario per gli stranieri extracomunitari maggiorenni per richiedere la cittadinanza italiana. Mentre le opposizioni hanno arruolato le parti civili per votare "sì" e, soprattutto, per raggiungere il quorum, dalla maggioranza si alzano le prime voci concordi nel promuovere l'astensione per questo turno elettorale.

"Io continuo a dire che ci penso, però di una cosa sono sicuro: farò propaganda affinché la gente se ne stia a casa", ha dichiarato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervistato all'evento "Spazio cultura. Valorizzare il passato, immaginare il futuro", organizzato da Fratelli d'Italia, a Firenze. Secondo il capogruppo del Partito democratico in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, il presidente del Senato "ha dichiarato che farà propaganda perché la gente resti a casa al Referendum. Non era mai accaduto che la seconda carica dello Stato facesse un appello di questo tipo". Secondo Scotto "siamo di fronte a un atteggiamento che non esito a definire eversivo". Ma nel 2016 la prima carica dello Stato, Giorgio Napolitano, dichiarò che "non andare a votare è un modo di esprimersi sull'inconsistenza dell'iniziativa referendaria" e che "se la Costituzione prevede che la non partecipazione della maggioranza degli aventi diritto è causa di nullità".

Con una circolare diffusa agli iscritti dal coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia, Simone Orlandi, si legge che il partito "invita i cittadini a non partecipare, sostenendo che questi strumenti siano stati snaturati e utilizzati per fini propagandistici da parte della sinistra e di altri gruppi di opposizione". FdI, "i referendum in questione non affrontano le vere priorità del Paese e rischiano di confondere l'elettorato.

Partecipare significherebbe legittimare un meccanismo distorto, mentre l'astensione consapevole rappresenta una forma di dissenso forte e chiaro". La circolare si chiude ribadendo che "Fratelli d'Italia invita quindi i suoi elettori a boicottare le urne, per riaffermare la centralità del Parlamento e delle istituzioni rappresentative".

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