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Renzi ammonisce la Russia: "Una violazione inacettabile"

Vertice a Palazzo Chigi con i ministri Mogherini e Pinotti. Escluso l'intervento all’estero delle nostre Forze Armate. Il premier a Puntin: "Evitare escalation"

Renzi ammonisce la Russia: "Una violazione inacettabile"

"Il governo italiano si associa alle pressanti richieste della comunità internazionale affinché sia rispettata la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina". Al termine del vertice con i ministri di Esteri e Difesa, Federica Mogherini e Roberta Pinotti, il premier Matteo Renzi ha duramente criticato l'azione militare in Crimea, proposta dal presidente russo Vladimir Putin e approvata dalla Duma, avvertendo che qualsiasi violazione della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina sarà per il governo italiano "del tutto inaccettabile".

I Paesi dell'Unione europea seguono con estrema preoccupazione gli sviluppi della situazione in Crimea. Nel pomeriggio Renzi ha sentito telefonicamente la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande. Poi, al termine del vertice a Palazzo Chgi dei cui contenuti è subito stato informato anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha rivolto alla Russia "un forte appello a evitare azioni che comportino un ulteriore aggravamento della crisi e a perseguire con ogni mezzo la via del dialogo". Il governo italiano si è così associato alle pressanti richieste della comunità internazionale affinché siano rispettata la sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina. "La prima esigenza - ha spiegato la Pinotti - è quella di evitare che inizi un’escalation con l’uso della forza e trovare una soluzione politica". Proprio per questo, il ministro della Difesa ritiene "assolutamente prematuro" ipotizzare una missione all’estero delle nostre Forze Armate: "La comunità internazionale dovrà esercitare la capacità di far comunicare i diversi punti di vista che in questo momento esistono". Non a caso, al termine del vertice a Palazzo Chgi, Renzi ha anche esortato le autorità di Kiev a promuovere ogni sforzo volto alla stabilità e alla pacificazione del Paese nel rispetto della legalità e della tutela delle minoranze.

La presenza militare russa in Crimea preoccupa la diplomazia occidentale. Il segretario di Stato americano John Kerry ha avvertito la Russia che se non ferma l'escalation militare ci saranno gravi ripercussioni nei rapporti con gli Stati Uniti. Tra le prime conseguenze, potrebbe esserci il boicottaggio del G8 di Sochi in programma per giugno. Oggi l'Eliseo ha, infatti, annunciato che Parigi non parteciperà alle riunioni in vista del vertice. Lo stesso faranno anche l'Inghilterra e il Canada, che ha anche richiamato il suo ambasciatore a Mosca John Sloan, per consultazioni sulla crisi in Ucraina. Il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier si è, invece, dichiarato scettico sull’eventuale esclusione della Russia dal G8 dicendosi, invece, a favore di una distensione della situazione in Ucraina: "La priorità è portare al tavolo Mosca e Kiev e fare in modo che i soldati russi tornino nelle loro caserme".

Proprio da una telefonata con la cancelliera Angela Merkel, Putin sembra aver aperto uno spiraglio di dialogo pur difendendo le azioni russe in quanto "adeguate a una situazione straordinaria" dopo il blitz di "forze ultranazionaliste" che, una volta salite al potere a Kiev, hanno minacciato "la vita e gli interessi dei cittadini russi". Putin ha, quindi, accettato un "gruppo di contatto per iniziare il dialogo". Apertura che non convince il presidente americano Barack Obama che in una telefonata alla cancelliera tedesca ha ribadito "la completa illegittimità" dell’intervento russo.

Kerry si recherà martedì a Kiev per consultazioni con il governo ucraino di transizione.

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