"Non è facile far capire a chi non lo sa quanto è importante, al termine di un lungo viaggio ritrovarsi a casa e quanto questo sia emozionante". Inizia con un tributo a Firenze l'ultimo discorso di Matteo Renzi, dal palco montato in piazza della Signoria per la chiusura della campagna elettorale.
Parlando a una piazza piena, il segretario del Partito Democratico ha replicato a poche contestazioni, dicendo che la risposta migliore la si dà "con la bellezza e non con gli insulti" e che il centrosinistra non lascerà "l'Italia nelle mani di chi vuole distruggerla", perché il Paese "è molto più abile delle paure di chi continua a fare di noi solo un racconto in bianco nero".
Dal palco un attacco al Movimento 5 Stelle, paragonato al Pd. "Quando io persi le primarie non fui cacciato da Pier Luigi Bersani con un blog", dice Renzi, che ne approfitta anche per ringraziare un altro nome delle primarie del centrosinistra, Gianni Cuperlo, anche lui a Firenze. Poi un affondo sul bonus rivolto anche al centrodestra: "Quegli 80 euro sono l'inizio di una giustizia sociale che noi porteremo in questo Paese nonostante voi". E la difesa di Giorgio Napolitano, fischiato dai 5 Stelle.
"In questo scenario ci siamo soltanto noi", ha detto il segretario dei Democratici, parlando di quattro "incredibili coincidenze: si rinnovano i vertici europei, l'Italia guida il semestre Ue, l'Italia ha 183 milioni di fondi europei e per lo sviluppo da spendere, e le politiche di rigore non servono più".
Renzi ha ripercorso nel suo
discorso molti dei temi trattati negli ultimi giorni, compreso quello della migrazione, ribadendo la necessità di un'Europa che affianchi il nostro Paese nelle operazioni in mare. Ha poi chiesto agli elettori di non avere paura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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